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Abbiamo fumato questo aristocratico

Un periodo tremendo…impegni su impegni. Con un leggero ritardo vi raccontiamo anche questo.

Il nome Romeo y Julieta, creato come marca di sigari nel 1875, trae le sue origini dall’opera letteraria avente lo stesso nome dello scrittore inglese William Shakespeare. La marca è diventata rinomata a livello internazionale nei primi anni del XIX secolo, dopo che Don Pepin Fernandez fu uno dei primi a riconoscere l’importanza delle anillas come fattore del successo. Viene calcolato che, nella storia d questa marca, siano state utilizzate fino a 20,000 fascette diverse, molte delle quali personalizzate. Romeo y Julieta Duke è il sigaro più grande delle edizioni limitate del 2009. Si tratta di un robusto 5,5 x 54, leggermente più corto del Montecristo Sublimes. Un vero “DUCA” questo sigaro, elegante nella sua impeccabile manifattura che fa presagire una fumata all’altezza della sua nobile marca, che conta molti adepti tra i fumatori storici di Habanos.  Questa non è la prima edizione limitata della marca. Romeo y Julieta ne ha prodotte 7, compreso questo. Non possiamo dire nulla sulle release precedenti, ma la più recente, di cui abbiamo già parlato in precedenza, l’Escudo sembra essere un sigaro abbastanza coerente, in termini di sapore e di costruzione. romeo-y-julieta-dukeIl “DUCA” presenta un lucido involucro marrone con macchie d’acqua e numerose venature. L’odore acre, intenso sembra essere diventato uno standard di alta qualità per qualsiasi cubano. Il sigaro è ben confezionato, senza punti deboli. Fumo speziato, sapore di legno di cedro, formicolio piacevole nella parte posteriore della gola. Scarsa l’evoluzione fino alla fine del secondo terzo; da questo momento si aggiunge l’aroma di cuoio. Proprio al termine emerge anche un leggero sapore di ammoniaca; questo indica che, per il sigaro potrebbe essere necessario qualche anno di ulteriore affinamento. Una vitola ben strutturata che non prevarica mai per potenza in quanto tende a distribuire la forza uniformemente lungo tutta la fumata. Un Habano appagante che dona una lunga persistenza, come a voler lasciare un piacevole ricordo di un incontro speciale. Un sigaro, insomma, da conservare caramente nel proprio humidor.

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ROMEO Y JULIETA ESCUDOS

La Marcia Imperiale della colonna sonora del film Star Wars mi coglie all’improvviso. Qualcuno mi sta chiamando sul cellulare. Rispondo. Un signorina tedesca, che parla perfettamente italiano, dice che sta organizzando una cena  per i suoi clienti arabi in visita a Roma e che per l’occasione sta cercando un esperto in sigari cubani. Mi chiede se sono disponibile. Lo sono.
Prendo accordi sulla data, su come si svilupperà la serata  e chiudo il telefono.
Due settimane dopo, alle ventidue circa, arrivo a Villa Aurelia, luogo dove si sta svolgendo la cena di gala.
Parcheggio accanto al cancello della villa e subito una guardia privata mi dice che non posso sostare.
Guardo bene intorno e non vedo segnali di divieto di sosta,quindi rispondo che da li non mi muovo.
La guardia privata, facendo assumere al volto un’espressione degna del  Ridge Forrester dei tempi migliori, mi ripete che devo muovermi da li. Rispondo col  sorriso ebete delle grandi occasioni, che non ne vedo il motivo, considerato anche il fatto che la zona limitrofa è piena di auto blu parcheggiate in doppia e terza fila.
Lui candidamente, mi dice che sono le auto della sicurezza. Ed io gli rispondo che sono un ospite della serata, quindi come  tale avrei più diritto di loro di stare parcheggiato in quel posto.
Poi rifletto con calma. Ho indossato il vestito bello della domenica, sono dieci anni che ho smesso di fare karate, la guardia giurata è il doppio di me. Con la diplomazia che mi contraddistingue, gli dico che per stavolta sposto la macchina.
Dopo dieci minuti sono al cancello dove trovo la stessa guardia giurata che mi fa i salamelecchi e mi mostra la strada per raggiungere gli invitati.
Incontro la signorina tedesca che mi mostra lo humidor pieno di sigari. Mi comunica che dovrò stare li, al suo fianco (a quello dello humidor no a quello della signorina, si intende) e rispondere alle domande che gli invitati arabi mi faranno in lingua inglese, sui sigari cubani. Non chiedo di meglio, le dico.
Apro lo humidor e vedo che la signorina non ha seguito le mie istruzioni; i sigari sono un po’ secchi. Chiedo ad un cameriere un bicchiere di acqua e lui risponde liscia o gassata. Di rubinetto, è per i sigari replico.
Lui mi guarda come se avesse visto Darth Vader (il cavaliere nero di Star Wars) vestito da ballerina classica e mi porge il bicchiere.
Versata l’acqua nell’umidificatore, mi sento sollevato. Finalmente mi guardo intorno. La villa è fantastica e il salone dove siamo è stato addobbato come una tenda araba. No che io sia stato mai ospite in una tenda nel bel mezzo del deserto, però gli ornamenti che hanno messo mi danno proprio quell’impressione.
Il pavimento è coperto da tappeti enormi e coloratissimi. Tavolini bassi circondati da sedie e cuscini. Pesanti tende calano morbide dal soffitto.
Un nugolo di invitati mi viene incontro. Si è aperta la caccia all’infedele, penso preoccupato. Poi ricordo che mi trovo a cinquanta centimetri dalla scatola che contiene i preziosi sigari, e mi tranquillizzo.
La scatola contiene un bel assortimento di puros; si va dal Partagas serie D n.4, al Montecristo n.2, Cohiba Robusto, Romeo Y Julieta Churchills. I Cohiba vanno a ruba. Il richiamo del nome è sempre forte.
In un quarto d’ora, dei centocinquanta sigari iniziali ne sono rimasti dodici. Guardo con curiosità i fumatori.
Osservo come tagliano il sigaro e come lo accendono. Anche come lo tengono in mano. Su un centinaio di persone, solo tre sono da ritenersi fumatori esperti. Gli altri lo stanno facendo per darsi delle arie. Non sanno che sacrilegio stanno facendo e soprattutto non sanno cosa si perdono.
La situazione si è stabilizzata. Ogni invitato ha un avana acceso in mano. Bene.
Ora è tempo di dar fuoco al mio. Chiedo prima al cameriere di versarmi del rhum. Adesso si che ragioniamo, dice il suo viso.
Romeo_Julieta_Escudos.jpegPrendo dalla tasca interna del vestito la mia purera (portasigari) ed estraggo un magnifico Romeo Y Julieta Escudos, edizione limitata per il 2007. Da un punta di visto estetico è superbo. E’ un gordito di vitola, cioè presenta un cepo di 50 per 141 mm di lunghezza. Un robusto più lungo. Ha la classica foglia scura, madura che fa brillare le due anillas.
Lo accendo con calma e mi sento gli occhi addosso. Sto usando il mio Extend con la sua caratteristica fiamma e impiego un po’ ad accenderlo correttamente. Fatto. Boccate ricche pervadono la mia gola e da subito sento una nota di cioccolata che non è tipica della marca Romeo Y Julieta. Cosi come non è tipica la forza che esprime.
Vagamente mi ricorda la Petit Piramide, un’altra edizione limitata, sempre della stessa marca, uscita anni fa.
Uno dei tre fumatori esperti della serata si avvicina cautamente. Gli faccio un sorriso e lui si presenta. Il nome ahimè non lo ricordo. Sono una frana nel ricordare nomi italiani, figuriamoci quelli arabi. Parliamo un po’ e vengo a sapere che il mio interlocutore ha viaggiato molto per lavoro. Ultimamente è di stanza in India. Conosce molto bene gli avana. I suoi preferiti sono Cohiba Siglo VI e Montecristo Edmundo. Sigari lunghi, soprattutto panciuti, proprio come lui. Mi chiede cosa sto fumando. Glielo dico e gli racconto le mie sensazioni. Si mostra interessato anche se ha delle remore nei confronti di Romeo Y Julieta, li trova leggerini dice.
belly_dancerMentre parliamo, una tipica musica araba pervade il salone. Gli invitati, per la maggior parte uomini, iniziano a battere le mani a tempo di musica. L’atmosfera si scalda e l’eccitazione sale. Qualcuno grida dall’euforia.
Due danzatrici del ventre entrano nel salone. Lo spettacolo si fa interessante. Con una punta di dispiacere noto che tutto il mondo è paese. Cosi come  noi italiani ci scaldiamo per le veline, gli arabi si scaldano per le danzatrici del ventre. E hanno ragione. Le due ballerine sono giovani e belle e hanno sfatato il clicchè delle danzatrici corpulente come il Siglo VI. Anche il mio simpatico interlocutore  si lascia catturare dai movimenti felini delle ragazze ed io ne approfitto per uscire in terrazza e rimanere da solo col mio buon sigaro. Ottima combustione.
Mi guardo intorno e vedo che oltre me, c’è un altro evaso alla danza  che sta blaterando al cellulare. Appena si accorge della mia presenza, mi gira le spalle. Gliene sono grato. Da una porta finestra, osservo la danza. E’ molto bella,si vede che ha alle spalle anni di tradizione. Gli occhi dei signori presenti sono felici e ritengo non solo per la bellezza della ragazze. I movimenti delle danzatrici, la musica che suona, li fa sentire a casa, anche se sono dall’altra parte del mondo. Associo questo pensiero al mio Escudo e anche i miei occhi si fanno felici. Fumare un puro mi da la sensazione di essere a L’Avana, e senza togliere nulla a Roma, mi fa sentire un po’ a casa.

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano

Via Colonna Antonina, 34

00186 Roma

tel.:066785508

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Due ospiti imponenti…

Organizzazione perfetta. Location un suntuoso patio in riva al mare, un grill pronto ad arrostire eccellenti tagli di carne, gli invitati tutti eleganti. Tra gli ospiti anche due nuovi puros imponenti. L’evento il compleanno di Vincenzo.

I due ospiti imponenti sono stati  due Montecristo Open Eagle. Tutto ha inizio dopo una ricca cena a base di carne e di un ottimo vino rosso. Apro la scatola ed estraggo i due sigari. Qualche giorno prima avevo pensato che il compleanno del mio migliore amico sarebbe stato l’occasione giusta per provare questo habano, nuovo entrato nel listino dei puros cubani importati in Italia.

EagleDimensioni notevoli e cepo importante: (vitola geniales) con una lunghezza di 150 mm, Cepo 54. Costruzione ineccepibile, fascia colorado stesa ad arte,  forte e di impatto la profumazione a crudo, che ricorda il cioccolato amaro,doppia anillas.
Il sigaro, nonostante giovane, si presenta pronto per essere fumato, sicuramente consigliabile, però, affinarlo in humidor per ottenere la giusta scomposizione degli aromi.

Per un sigaro così giovane ci aspettavamo una partenza potente, ma così non è stato. Dopo pochi puff si percepiva un aroma di media intensità con sentori di  cedro, gentile e cremoso. Non abbiamo riconosciuto, sia io che Vincenzo, cambiamenti importanti tra il primo ed il secondo terzo. Verso la fine della fumata il sigaro aumenta la sua forza senza mai diventare prepotente, e prevale un aroma di tipo legnoso. Forse ci aspettavamo una miscela con un’ evoluzione più complessa da un sigaro così “imponente”, ma sicuramente abbiamo apprezzato la “semplicità”, la discrezione  e la perfezione manifatturiera di questo sigaro che ci ricorda i campi da golf (vedi Golf and Cigars).

I migliori auguri per un futuro luminoso, trapunto di stelle, in un oceano di serenità caro amico mio.

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“L’EVENTO” Montecristo night Cigar Club 06

Siamo onorati di riportare il resoconto della serata del Cigar Club 06 del 30 Giugno scorso, che ci è pervenuto dal Presidente Alessandro Fidenzi. Siamo onorati, compiaciuti e commossi di poter continuare a collaborare in maniera sempre più stretta con il club della Capitale. Abbiamo così deciso di creare una pagina permanente sul nostro blog che parlerà delle attività del Club e ci siamo permessi di creare e pubblicare una cartolina ricordo fatta con le foto della serata. Grazie ragazzi!!

evento

“Cari amici e amiche,
desideriamo esprimere un vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato ieri sera “alla prima” del Cigr Club 06 presso il Grand Hotel Savoy, anche coloro che per limiti di disponibilità di capienza non sono riusciti a prenotarsi, una meravigliosa serata che ha dato a tutti la possibilità di scoprire, conoscere e approfondire meglio il mondo habano a Roma.
Raccontarla sarebbe davvero difficile, un contesto fantastico quello delle due terrazze, vista mozzafiato che andava dal Vittoriano fino “ar Cupolone”…che spettacolo!! I sorrisi sui volti, le risate nei tavoli e il completo relax dei partecipanti che degustavano l’Edmundo..beh qualcosa da brivido che rendono più di ogni altra descrizione. Fuori da ogni clichet siamo stati veramente bene! Tanti i neofiti che chiedevano consigli, nei loro occhi c’era la voglia di scoprire una nuova cultura a Roma..quello habana ed è questa la cosa che ci ha fatto più piacere. Un caloroso bienvenido al gentil sesso, una presenza femminile nutrita e sorprendentemente intenditrice. Un ringraziamento speciale al Dott. Massimo Busciolano, Responsabile della Casa dell’Habano di Roma, competente, professionale e disponibile come pochi lo sanno essere. Un ringraziamento ad Alessandro Sinibaldi, Master Sommelier dell’AIS di Roma, che ci ha presentato e descritto in maniera dettagliata l’ospite della serata l’Edmundo Dantes, ron arrivato in maniera centellinata in Italia. Un ringraziamento agli Sponsor della serata Alessandro Risulo che ha messo nella riffa uno splendido travel humidor e al Management della Rivista Nautica, Dott.ssa Cristiana Bellinzoni e Dott. Gian Marco Lari con i quali abbiamo intrapreso una collaborazione nel mondo del luxory. A seguire, durante la serata, si è proceduto alla consegna dei diplomi a coloro che, in questi mesi ci hanno dato un vero segnale di fratellanza fumosa, sinonimo che anche se i km dividono la passione unisce, nella fattispecie a Michele e Giovanni del Cigar Club di Mantova e Luca Pezzini del Cigar Club Capitolino. Un ringraziamento al Comune di Roma e al “Il Tempo” per aver dato un “segnale fumoso” a tutti i sigarofili romani accorsi in massa. Per ultimo ma non per ordine di importanza, con grande soddisfazione in segno di vera amicizia ci sono giunti gli auguri di “in bocca al lupo” dal Patron Diadema, Andrea Vincenzi, per questo nuovo Club insidiatosi nella Capitale. Le maglie della rete di relazioni del nostro Club si infittiscono con il susseguirsi delle nostre iniziative future, abbiamo voglia di fare sempre nello spirito goliardico che Roma ci ha dato!!

Agli amici di “Poemas de puros” un ringraziamento di cuore per il lavoro che stanno facendo per la diffusione della cultura del fumo lento…siete grandi! Nella serata abbiamo annunciato il Vostro sostegno nonché collaborazione con il nostro Club…immediatamente un grosso applauso spontaneo che vale più di ogni foto…

A presto!”

Alessandro Fidenzi

Presidente Cigar Club 06

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Fumando l’Edmundo

Oggi parleremo del sigaro degustato ieri sera dai nostri amici del Cigar Club 06 nell’attesa di un dettagliato resoconto della serata e di alcune foto che presto pubblicheremo.

Un sigaro atteso per molto tempo, vi basti pensare che Montecristo non aggiungeva un nuovo prodotto “standard” al suo famoso catalogo addirittura dal 1971. Parliamo dunque di un’attesa di trentatre anni quando il sigaro è uscito nel 2004! L’arrivo è stato un evento. E ora i nostri amici del Cigar Club 06 dopo cinque anni dalla sua uscita, hanno giustamente deciso di celebrare il loro primo raduno con questo sigaro così importante.

L’aspetto esteriore dell’ Edmundo, apellido de salida identico a quello di galera, e formato del tutto inedito (misura 135 mm per un cepo pari a 52), è più che soddisfacente. Il sigaro è compatto e regolare , la capa è piuttosto scura ed uniforme e le piccole venature brune presenti sulla stessa non privano la livrea dell’Edmundo della sua naturale eleganza. All’inizio la fumata è leggermente acre, specialmente per i sigari più giovani, appena piccante sulla lingua. Accenni di cuoio ed intensi aromi di vaniglia fanno dimenticare presto le punte di ruvidezza. La potenza, viceversa, manda espliciti segnali di avvertimento ai principianti sin dai primi puff.

Molto interessante la struttura del secondo terzo, grazie anche alla comparsa del pepe verde e alla trasformazione dell’aroma dominante del legno. Questo infatti tende a perdere le inflessioni vanigliate per farsi leggermente più amaro, erboso e leggermente tannico. La potenza anche in questa porzione è in crescita e trascina il fumatore in un grande finale dove al pepe verde si affiancano importanti note terrose e punte di cacao.

Montecristo ha presentato un sigaro ideato e concepito per saziare ed ammaliare il fumatore e se gli aromi non brillano per varietà e finezza, certamente risaltano per intensità e gradevole armonia. La marca del giglio, incorniciato nel triangolo delle sei spade incrociate, è una delle bandiere più conosciute di Habanos nel mondo. In ogni caso, da molto tempo, la più venduta e diffusa. La fondazione è relativamente recente, poiché risale al 1935. L’iniziativa fu di un asturiano, Alonso Menendez, proveniente da una precedente esperienza nelle piantagioni di tabacco della Florida. Distribuito in tutto il mondo, il sigaro di marca Montecristo rappresenta attualmente quasi il 50% di tutti i sigari cubani esportati ogni anno. La manifattura Montecristo è di proprietà di Habanos, la società al 51% del Governo cubano ed al 49% della multinazionale del tabacco franco-spagnola Altadis. La marca ha sempre mantenuto, nei decenni, una coerenza produttiva, votata al mantenimento della qualità. E’ da sottolineare che, nonostante la continua crescita delle quantità esportate, che l’hanno portata ad occupare più di un quinto dell’intera produzione cubana (intorno al 21% circa), non ha mai derogato alla scelta di presentare nel suo catalogo solo prodotti fatti totalmente a mano.

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ROMA- IL CIGAR CLUB 06 E’ NATO

Abbiamo voluto pubblicare l’interessante iniziativa di questi amici nella speranza di contribuire alla diffusione della cultura del vero sigaro cubano.

“Con la presente per darVi il benvenuto nel Cigar Club 06 http://www.cigarclub06.it dove ci proponiamo di diffondere e promuovere la cultura del sigaro cubano in Italia, attraverso piacevoli Eventi, nei quali approfondire ed assaporare il fantastico mondo dei puros, nella splendida cornice della Città Eterna. logo_cigarclub06Il giorno 30 giugno c.a. ore 20.30 presso la terrazza del Grand Hotel Savoy, in Via Veneto, (http://www.savoy.it/ ) struttureremo un Evento dove parteciperanno personalità del mondo politico,finanziario, imprenditoriale e dei media tutte accumunate dalla passione per il mondo habano. Nel corso della serata verrà fumato un must della gamma Montecristo, l’ Edmundo. La degustazione verrà accompagnata dal ron l’“Edmundo Dantes”edition limitada arrivato in sole 3000 bottiglie in Italia direttamente dalle leggendarie Bodegas di Santiago de Cuba

Menu della Serata
Ventaglio di Pizzette,Fritti misti di verdure,  Rustici, Dry-snack, Selezione di formaggi, Forma di Parmigiano con dadini dello stesso
Taglieri di prosciutto e mozzarelline, Bruschette Savoy , Mezze Maniche all`Amatriciana rivisitata dallo Chef del Savoy. Il tutto bagnato da Prosecco Cocktail analcolici

Il Direttivo del club è così composto: Alessandro Fidenzi Presidente, Gianluca Sansone Vice-Presidente e Tesoriere, Simone Bori Consigliere e Segretario, Placido Colantuono Consigliere, Fidenzi Fabrizio Consigliere. Costo della serata compresa l’estrazione di un premio messo in palio da Cartujano Uomini 50€ Donne 40€.”

Prenotazione obbligatoria entro il 26/06/2009
Info e prenotazioni:
Sede Club 06 Viale Giulio Cesare 181
Tel. 06 39737134
info@cigarclub06.it

Bonifico Bancario IT14d0558403225000000002048 intestato a Cigar Club 06
Effettuato il bonifico inviare mail per comunicare l`avvenuto pagamento

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Due grandi “Montecristo”

Dopo lunga assenza torno a parlare di degustazioni. Questo articolo riguarda le ultime due degustazioni che ho fatto insieme al mio fratello di Habanos Paolo e che ringrazio ancora per l’onore di avermi scelto come padrino di battesimo del piccolo “Alessandro”.

La prima fumata, di giorno in riva al mare di Ostia, è stata quella del Montecristo “Especiales ” (vitola “Laguito n°1, Lunghezza 192 mm Cepo 38) di cui abbiamo immortalato alcuni momenti.1 Devo dire che come amatore ho ancora molto da imparare su questo formato (già decantato da Paolo in un precedente e più specifico articolo), ma pur fumandolo per la prima volta mi ha dato una grande soddisfazione per diversi motivi. E’ certamente una fumata impegnativa ma molto piacevole, per essere un sigaro davvero lungo scorre facilmente e con una apprezzabile evoluzione.

Sicuramente una condizione determinante per apprezzare il Montecristo “Especiales ” è il tiraggio, infatti PaoloDSC_2842 mi raccontava che fumando l’analogo formato di Cohiba aveva notato una certa debolezza nella portata del fumo che arrivava in bocca e aveva imputato il problema, oltre alla lunghezza del sigaro, anche  ad un tiraggio non perfetto.  In questo caso invece il tiraggio era impeccabile e il fumo più ruvido dei Montecristo compensava la portata ridotta che un formato così lungo può presentare.

La qualità del prodotto può essere testimoniata anche dalla cenere “bianca” (ricca in Potassio). DSC_2846L’ Especiales pur non presentando una evoluzione particolarmente marcata esprimeva fin dal primo terzo note di cuoio, cacao, e legno che mano a mano viravano decisamente verso note di terra e più raramente anche di pepe, senza mai esagerare.

Anche questo elegantissimo sigaro ha lasciato il segno e di sicuro ritornerà protagonista di nuove degustazioni.

La seconda degustazione ha riguardato invece il Montecristo N°4 (vitola “Marevas”, Lunghezza 129 mm Cepo 42). Fu il sigaro in assoluto preferito e più fumato da Ernesto Che Guevara, sebbene egli fosse asmatico e soffrisse di problemi respiratori. E’ da molti anni il più venduto avana al mondo e molti neofiti iniziano proprio da questo sigaro la loro passione per gli Habanos. La fumata, prima di cena,  è stata di circa un’ora e mi ha piacevolmente sorpreso come questo “sigaro commerciale” sia sempre un grande Habanos. Pur non avendo una grande evoluzione  e una cenere non certo molto chiara, esso è amabile, con spiccate note di nocciola specialmente nel secondo ed ultimo terzo. Buono il tiraggio (anche se Paolo non può dire lo stesso del suo che aveva qualche problemino) è un sigaro per tutte le occasioni e che certamente, pur non essendo di certo un prodotto eccelso, lascerà sempre un ottimo ricordo. L’unica cosa che non capisco è cosa ci trovasse di speciale “El Che” in questo sigaro, quando avrebbe potuto avere cose ben più prelibate da fumare. Mah.

monte_no4

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Calibre fino

Donna_Sigaro

I sigari di calibro fino sono quelli il cui diametro è inferiore al cepo 40 (15,87mm). Il piccolo diametro che li caratterizza rende difficoltoso il tiraggio. Questa aumentata resistenza al tiraggio viene compensata aumentando la combustibilità. Nella ligada prevale la percentuale di tabacchi volado e seco a discapito del ligero. Questo causa diversi effetti: aumenta l’intensità dell’aroma, aumenta la combustibilità ed esalta la forza. A questo gruppo appartengono sigari per fumate rapide, per un aperitivo o per quando si ha poco tempo a disposizione, come gli entreactos cepo 30 (11,91x100mm) o i chicos cepo 29 (11,51×106), ma anche sigari per esperti, di grande forza, che richiedono tranquillità per un lungo tempo di fumata. E’ Lanceros-Bquesto il caso del Lanceros (Laguito n°1), la vitola che mise a punto Avelino Lara per Fidel Castro. Questa vitola può essere considerata come la più formale ed elegante dei calibri fini. Un omaggio all’eleganza di altri tempi.  Ed è questo quello che facciamo accendendo sigari in questo formato, un omaggio all’eleganza.
In un mondo di esasperato culto delle apparenze c’è una preoccupante scarsità di eleganza, dobbiamo combattere affinchè questa vitola non vada ad estinguersi a favore di sigari più appariscenti.

Laguito No. 1

Lunghezza: 19,2 cm (71/2 inches).
Ring gauge: 38 (15,08 mm).
E’ il sigaro ideato per Fidel Castro.
MARCHE E MODELLI IN COMMERCIO
Montecristo Especiales;
Diplomaticos No. 6;
Cohiba Lanceros;
Vegueros Seleccion Especial;
Rey del Mundo Grandes de Espana.
A questa vitola appartiene anche il Trinidad prodotto nella fabbrica dei Cohiba esclusivamente per il presidente Castro, che ne fa dono agli amici e ai diplomatici. Il 20 Febbraio 1998 è stato lanciato sul mercato come prodotto commerciale e dal 21 febbraio 1998 il “mito” è in vendita in serie estremamente limitata presso i negozi La Casa Del Habano, con una leggera modifica al diametro: un ring gauge di 40 anzichè di 38 con il nome di Fundadores.

Sono sicuro che un omaggio a questo formato lo farà anche Vincenzo a breve, completando le impressioni sulla degustazione del magnifico Montecristo Especiales fumato insieme Domenica scorsa.

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Montecristo Sublimes (Seleciòn Limitada 2008)

Oggi voglio parlarvi di un altro grande Habanos, appartenente alla “Seleciòn Limitada 2008” il Montecristo Sublimes. Circa 2 mesi fa mio padre mi ha regalato una scatola di questo grandissimo Habanos, che a sua volta gli era stata donata da amici non fumatori omaggiati di tale prelibatezza da un non meglio identificato sceicco arabo durante un viaggio a Dubai.17022009019 Quando ho capito di che prodotto si parlava ho subito pensato di portarne un paio con me per provarli insieme al mio amigo Paolo in un week-end a Barcellona. Avevo letto ottime recensioni su questo sigaro, tuttavia si consigliava la degustazione dopo minimo 3 anni per ottenere un affinamento della paletta aromatica. Devo essere sincero, non ho voluto aspettare neppure una settimana, in quanto ne avevo una bella scorta a disposizione.

Il Sublimes di Montecristo (vitola Sublime -Lunghezza 154 mm, Ring 54 mm) ha un colore della capa particolare, tra il “colorado” e il “colorado maduro” e una notevole untuosità di quest’ultima. Devo ammettere che il sigaro era perfettamente conservato (mi è stato detto che chi lo ha regalato avesse in casa una stanza walk in humidor, incredibile!), la partenza è stata decisa, con aromi di cuoio, terra e marcate note di pepe nero, il tiraggio perfetto, tuttavia il primo terzo presentava una scarsa evoluzione. Nel secondo e nell’ ultimo terzo la storia cambiava notevolmente, l’evoluzione diventava apprezzabile e gli aromi più delicati, con pregevoli note di cacao. Bisogna ammettere che probabilmente ha ragione chi asserisce che questo esemplare di Habanos ha bisogno di qualche anno di maturazione per esprimere in pieno le sue grandissime potenzialità. Per questo motivo ne abbiamo messi alcuni da parte (nella “cueva” di Paolo) e tra qualche anno vi faremo sapere.

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