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“OCCHIO AL PURO” L’evento Cigar Club 06

Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 20.30, il Cigar Club 06, il club dei fumatori di sigaro cubano della Capitale, è lieto di invitarla a partecipare ad un evento unico nel suo genere: una serata di beneficenza per sostenere i progetti di ricerca dell’IRCCS Fondazione G.B.Bietti di Roma (www.fondazionebietti.it), ma con un “occhio particolare” alla degustazione di uno dei puros prodotti in edizione limitata per il 2009, l’H.Upmann magnum 48.
Gli Oculisti della Fondazione G.B. Bietti, Ente no profit riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica e proclamato “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” per la disciplina “Oftalmologia”, durante la serata, avranno il piacere di illustrare le ricerche in atto per prevenire e curare le malattie dell’occhio, spesso causa di cecità, in particolare le complicanze oculari legate al diabete.
L’incontro proseguirà, con il patrocinio del Cigar Club 06,  con un dibattito su una delle  leggende tanto care agli aficionados, “Il colore e l’aspetto dei puros quanto incide nella loro selezione”?
Parte del ricavato della serata verrà devoluto all’IRCCS  G.B.Bietti per l’acquisto di innovativa strumentazione oftalmologica.
La serata è rivolta a tutti coloro che vorranno sostenere la ricerca sulle malattie
degli occhi in modo vivace e senza rinunciare al “sabor de la vida”.

Partecipiamo in massa all’evento, uniamoci agli amici del Cigar Club 06, ai ricercatori della Fondazione e a tanti illustri ospiti per una serata indimenticabile.

Costo serata 60Euro (di cui 30Euro andranno a sostegno della ricerca)
Sigaro H Upmann ed.lim 2009
Cena

Caffè Emporio Roma Piazza Dell’Emporio 2 (00153) http://www.caffemporio.com
Per partecipare effettuare bonifico bancario sul conto del Club entro il 9 Dicembre:
IT14d0558403225000000002048 intestato a Cigar Club 06
Effettuato il bonifico inviare email per comunicare l`avvenuto pagamento
Sede Club 06 Viale Giulio Cesare 181
Tel. 06 39737134 info@cigarclub06.it http://www.cigarclub06.it

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ROMEO Y JULIETA ESCUDOS

La Marcia Imperiale della colonna sonora del film Star Wars mi coglie all’improvviso. Qualcuno mi sta chiamando sul cellulare. Rispondo. Un signorina tedesca, che parla perfettamente italiano, dice che sta organizzando una cena  per i suoi clienti arabi in visita a Roma e che per l’occasione sta cercando un esperto in sigari cubani. Mi chiede se sono disponibile. Lo sono.
Prendo accordi sulla data, su come si svilupperà la serata  e chiudo il telefono.
Due settimane dopo, alle ventidue circa, arrivo a Villa Aurelia, luogo dove si sta svolgendo la cena di gala.
Parcheggio accanto al cancello della villa e subito una guardia privata mi dice che non posso sostare.
Guardo bene intorno e non vedo segnali di divieto di sosta,quindi rispondo che da li non mi muovo.
La guardia privata, facendo assumere al volto un’espressione degna del  Ridge Forrester dei tempi migliori, mi ripete che devo muovermi da li. Rispondo col  sorriso ebete delle grandi occasioni, che non ne vedo il motivo, considerato anche il fatto che la zona limitrofa è piena di auto blu parcheggiate in doppia e terza fila.
Lui candidamente, mi dice che sono le auto della sicurezza. Ed io gli rispondo che sono un ospite della serata, quindi come  tale avrei più diritto di loro di stare parcheggiato in quel posto.
Poi rifletto con calma. Ho indossato il vestito bello della domenica, sono dieci anni che ho smesso di fare karate, la guardia giurata è il doppio di me. Con la diplomazia che mi contraddistingue, gli dico che per stavolta sposto la macchina.
Dopo dieci minuti sono al cancello dove trovo la stessa guardia giurata che mi fa i salamelecchi e mi mostra la strada per raggiungere gli invitati.
Incontro la signorina tedesca che mi mostra lo humidor pieno di sigari. Mi comunica che dovrò stare li, al suo fianco (a quello dello humidor no a quello della signorina, si intende) e rispondere alle domande che gli invitati arabi mi faranno in lingua inglese, sui sigari cubani. Non chiedo di meglio, le dico.
Apro lo humidor e vedo che la signorina non ha seguito le mie istruzioni; i sigari sono un po’ secchi. Chiedo ad un cameriere un bicchiere di acqua e lui risponde liscia o gassata. Di rubinetto, è per i sigari replico.
Lui mi guarda come se avesse visto Darth Vader (il cavaliere nero di Star Wars) vestito da ballerina classica e mi porge il bicchiere.
Versata l’acqua nell’umidificatore, mi sento sollevato. Finalmente mi guardo intorno. La villa è fantastica e il salone dove siamo è stato addobbato come una tenda araba. No che io sia stato mai ospite in una tenda nel bel mezzo del deserto, però gli ornamenti che hanno messo mi danno proprio quell’impressione.
Il pavimento è coperto da tappeti enormi e coloratissimi. Tavolini bassi circondati da sedie e cuscini. Pesanti tende calano morbide dal soffitto.
Un nugolo di invitati mi viene incontro. Si è aperta la caccia all’infedele, penso preoccupato. Poi ricordo che mi trovo a cinquanta centimetri dalla scatola che contiene i preziosi sigari, e mi tranquillizzo.
La scatola contiene un bel assortimento di puros; si va dal Partagas serie D n.4, al Montecristo n.2, Cohiba Robusto, Romeo Y Julieta Churchills. I Cohiba vanno a ruba. Il richiamo del nome è sempre forte.
In un quarto d’ora, dei centocinquanta sigari iniziali ne sono rimasti dodici. Guardo con curiosità i fumatori.
Osservo come tagliano il sigaro e come lo accendono. Anche come lo tengono in mano. Su un centinaio di persone, solo tre sono da ritenersi fumatori esperti. Gli altri lo stanno facendo per darsi delle arie. Non sanno che sacrilegio stanno facendo e soprattutto non sanno cosa si perdono.
La situazione si è stabilizzata. Ogni invitato ha un avana acceso in mano. Bene.
Ora è tempo di dar fuoco al mio. Chiedo prima al cameriere di versarmi del rhum. Adesso si che ragioniamo, dice il suo viso.
Romeo_Julieta_Escudos.jpegPrendo dalla tasca interna del vestito la mia purera (portasigari) ed estraggo un magnifico Romeo Y Julieta Escudos, edizione limitata per il 2007. Da un punta di visto estetico è superbo. E’ un gordito di vitola, cioè presenta un cepo di 50 per 141 mm di lunghezza. Un robusto più lungo. Ha la classica foglia scura, madura che fa brillare le due anillas.
Lo accendo con calma e mi sento gli occhi addosso. Sto usando il mio Extend con la sua caratteristica fiamma e impiego un po’ ad accenderlo correttamente. Fatto. Boccate ricche pervadono la mia gola e da subito sento una nota di cioccolata che non è tipica della marca Romeo Y Julieta. Cosi come non è tipica la forza che esprime.
Vagamente mi ricorda la Petit Piramide, un’altra edizione limitata, sempre della stessa marca, uscita anni fa.
Uno dei tre fumatori esperti della serata si avvicina cautamente. Gli faccio un sorriso e lui si presenta. Il nome ahimè non lo ricordo. Sono una frana nel ricordare nomi italiani, figuriamoci quelli arabi. Parliamo un po’ e vengo a sapere che il mio interlocutore ha viaggiato molto per lavoro. Ultimamente è di stanza in India. Conosce molto bene gli avana. I suoi preferiti sono Cohiba Siglo VI e Montecristo Edmundo. Sigari lunghi, soprattutto panciuti, proprio come lui. Mi chiede cosa sto fumando. Glielo dico e gli racconto le mie sensazioni. Si mostra interessato anche se ha delle remore nei confronti di Romeo Y Julieta, li trova leggerini dice.
belly_dancerMentre parliamo, una tipica musica araba pervade il salone. Gli invitati, per la maggior parte uomini, iniziano a battere le mani a tempo di musica. L’atmosfera si scalda e l’eccitazione sale. Qualcuno grida dall’euforia.
Due danzatrici del ventre entrano nel salone. Lo spettacolo si fa interessante. Con una punta di dispiacere noto che tutto il mondo è paese. Cosi come  noi italiani ci scaldiamo per le veline, gli arabi si scaldano per le danzatrici del ventre. E hanno ragione. Le due ballerine sono giovani e belle e hanno sfatato il clicchè delle danzatrici corpulente come il Siglo VI. Anche il mio simpatico interlocutore  si lascia catturare dai movimenti felini delle ragazze ed io ne approfitto per uscire in terrazza e rimanere da solo col mio buon sigaro. Ottima combustione.
Mi guardo intorno e vedo che oltre me, c’è un altro evaso alla danza  che sta blaterando al cellulare. Appena si accorge della mia presenza, mi gira le spalle. Gliene sono grato. Da una porta finestra, osservo la danza. E’ molto bella,si vede che ha alle spalle anni di tradizione. Gli occhi dei signori presenti sono felici e ritengo non solo per la bellezza della ragazze. I movimenti delle danzatrici, la musica che suona, li fa sentire a casa, anche se sono dall’altra parte del mondo. Associo questo pensiero al mio Escudo e anche i miei occhi si fanno felici. Fumare un puro mi da la sensazione di essere a L’Avana, e senza togliere nulla a Roma, mi fa sentire un po’ a casa.

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano

Via Colonna Antonina, 34

00186 Roma

tel.:066785508

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La borsa di Mary Poppins

Mi trovo a scrivere della borsa di Mary Poppins dopo aver fatto ieri una pessima figura con Massimo Busciolano del negozio Fincato di Roma. Ora preciserò meglio. Ero preoccupato di dover acquistare alcuni sigari e sono andato da Massimo che dopo avermi ospitato magnificamente all’interno del fornitissimo walking humidor della Casa dell’Habano di Roma e aver dato il benvenuto al “Professore” nel suo salotto d’elite mi congedava augurandomi buone vacanze ed un Buon Ferragosto. mary_poppinsPochi passi e penso, un mese nella casa del mare, la mia cueva (vedi articolo precedente) in perfetto equilibrio di temperatura ed umidità ma nel mio studio di Roma, cosa fare? Fidarsi delle pratiche bustine di nylon fornite dal negozio che normalmente cullano i puros che acquisto dal negozio al mio studio. Massimo mi guarda e sarcasticamente mi dice che tra siti internet, degustazioni e cultura del sigaro a volte ci si perde in un bicchier d’acqua…apre il cassetto ed estrae la Humi-Pouch®. Un sacchetto delle meraviglie che può contenere le scatole appena acquistate e che…meraviglia tecnologica può conservare i miei sigari in modo naturale al giusto tasso di umidità per circa tre mesi, senza alcuna manutenzione.

La Altura, Inc. ha sviluppato e brevettato un sistema evoluto di conservazione del tabacco che è portatile e senza manutenzione. humi pouchCome sappiamo, ma per alcuni novizi, come dicevano i latini (e non i cubani questa volta) repetita iuvant, il tabacco, per sua natura richiede una giusta umidificazione al fine di mantenere freschezza e sapore. Il tabacco ha anche bisogno di “respirare” correttamente e inoltre tollera solamente  cambiamenti lenti delle condizioni ambientali. L’Humi-Pouch® consente al tabacco di respirare (attraverso delle membrane di materiale semipermeabile), di rimanere per lungo tempo (circa tre mesi) in un ambiente con il giusto tasso di umidità e lo protegge inoltre da repentini cambiamenti del microambiente interno. Tutto questo grazie ad un sofisticato sistema brevettato.

Cosa dire? Sto guardando con aria soddisfatta la mia borsa di Mary Poppins sul tavolino della casa al mare e mi viene da pensare al motivo del film…”basta un poco di zucchero e la pillola va giù…ops…forse in questo caso sarebbe meglio dire basta un buon habano e la pillola va giù…la pillola va giù”

“Il valore della vita non sta nella lunghezza dei suoi giorni, ma nell’uso che se ne fa: si può vivere molto a lungo, ma molto poco.”(Micheal De Montaigne)

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La capa “disegnata”, l’aroma perfetto e il profumo “tostato” che ammaliava…

Cari amici e amiche,
con tanto piacere desideriamo esprimere un ringraziamento ai 20 fortunati partecipanti alla serata Cohiba Sublimes BooK 2008.

Al calar della sera mentre ci si apprestava a preparare la cena spirava il refrigerante Ponentino, che ci faceva dimenticare la stanchezza e i lavori diurni, Roma ieri era spettacolare in quel momento di crepuscolo, mentre il sole si dirigeva “all’occaso” e dalle cucine provenivano aromi stuzzicanti.CIMG2900

Ieri sera è stato un momento di grande pace e gioia, ci siamo tutti lasciati trasportare dall’atmosfera, dalla goliardia e soprattutto dal Sublimes Extra. Una fumata strepitosa, una vitola imponente tra le dita abbracciata da un’ anilla che tutti conosciamo e che tutti amiamo. Un’introduzione tecnica e professionale come sempre fatta da Massimo Busciolano Direttore Casa Habano Roma, che ha saputo trasmettere emozioni tra i presenti con estrema semplicità. Una fumata di circa 2 ore, tempo che è trascorso senza accorgersene, molti hanno preferito tenere gli occhi chiusi durante la ritualità della fumata appagante, sinonimo di forte concentrazione per assoporare al meglio  la struttura del puro.

La capa “disegnata”, l’aroma perfetto e il profumo “tostato”che ammaliava… sono i commenti e le sensazioni dei partecipantiCIMG2907 già dopo pochi minuti.

Per tutti  nel primo terzo ci troviamo di fronte ad un sigaro che sprigiona sentori di legno aromatico, con tendenza a sviluppi erbacei.  All’entrata nel secondo terzo il caro Marcello Cipriani titolare della Tabaccheria di Piazza Barberini che già l’aveva testato, si espone dicendo che un altro anno di invecchiamento sarebbe stato ideale per raggiungere la lode accademica, ma proprio per trovare un cavillo aggiunge sorridendo. Tra la fine del secondo terzo per entrare nella parte finale il Cohiba Sublimes Extra da il meglio di sé, cambiando marcia e portartandoci a dire all’unanimità…CHE SPETTACOLO!!!CIMG2868
Ad impreziosire la serata il Direttivo Cigar Club 06 a sorpresa ha tirato fuori dal cilindro una chicca millesimata, omaggiando con un best seller che raramente si può degustare, stupore tra i partecipanti che non credevano ai loro occhi un RHUM AGRICOLO LA MAUNY VIEUX 1979 43° ALC.,0.70 LT.

La più grande riserva La Mauny presente unicamente in pochissimi esemplari. Imbottigliato all’interno di una prestigiosa caraffa, questo prestigioso rhum agricolo è rivolto ad un target di intenditori e collezionisti che ricercano l’eccellenza proprio come lo 06.

Millesimato. Invecchiato per oltre 30 anni. Il nome La Mauny deriva da Ferdinand Poulain, conte de La Mauny, che nel 1749 acquistò le piantagioni nella parte più meridionale dell’isola di Martinica. Queste piantagioni sono dove ancora la-mauny_1979-astLegnooggi si raccoglie la canna da zucchero utilizzata per la produzione dei rhum La Mauny. La distilleria, situata vicino alle piantagioni, consente che il succo possa essere estratto dalla canna nel giorno stesso del raccolto, proseguendo poi immediatamente per le fasi di fermentazione e distillazione. Inoltre le particolari condizioni climatiche di questa parte dell’isola consentono un invecchiamento molto più rapido (con effetti fino a 3 volte superiori rispetto a condizioni normali). Il Rhum Agricole proveniente dalla Martinica, l’isola caraibica di origine vulcanica che dal 1946 è dipartimento francese, viene prodotto secondo procedure regolate e può quindi fregiarsi dell’AOC (Appelation d’Origine Controlèe).

Questa è la serata….questo è lo 06!!!

Alessandro Fidenzi

Presidente Cigar Club 06

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ROMEO Y JULIETA CAZADORES

Abbiamo già parlato in passato di questo puro un pò burbero di Romeo y Julieta, ma affascinati da questo racconto dell’amico Massimo abbiamo deciso di riproporlo. Anche perchè con il caldo di questi giorni, ritornare con la mente ad un’atmosfera natalizia ci consola in qualche modo.

Le festività natalizie sono appena passate ed Elena è tutta presa dal disfare l’albero di natale. E’ domenica mattina. Ho dormito sereno. Mi sono svegliato di ottimo umore, ma di mettermi ad armeggiare con l’albero di natale non se ne parla nemmeno.

Cosi mi offro volontario per andare a cambiare i regali che sono stati comprati senza accendere il cervello…come si può regalare un pullover extra large ad uno che porta la media?!?!?Anche ad Elena sono stati regalati indumenti fuori misura. Prendo tutto ed esco di casa. Rientro, ho dimenticato il sigaro. Quale migliore occasione per fumare?!? Sono solo ed ho del tempo a disposizione. Mi serve un amico che mi faccia compagnia.

cazadoresVado verso l’humidor e lo apro. Accidenti,i miei amici si sono fumati tutti i sigari piccoli e “leggeri”. L’unica scelta che mi rimane è un Cazadores di Romeo Y Julieta. Sigaro di tutto rispetto per carità, ma non adatto alle 11,30 di mattina. E’ ritenuto il sigaro più forte tra quelli cubani.  A vederlo sembra un sigaro tranquillo, col suo cepo di 43 ed il suo largo di cm.162. Rifletto un attimo. Elena ne avrà per un po’. Ma si, proviamo la mia virilità. Lo prendo, lo taglio con un colpo deciso della ghigliottina e lo metto tra i denti. Saluto Elena con un suono gutturale ed esco di casa.

Entro in auto ed accendo il Cazadores. Però che buon odore sprigiona. La forza del suo fumo invade la bocca. Accendo il motore. Il rombo si associa bene col sapore del sigaro. Mi metto in marcia. Imbocco il raccordo anulare e mi stabilizzo sugli 80 km orari. Apro leggermente il finestrino in modo da far circolare il fumo. Guido e fumo con tranquillità. havana-varaderoIl raccordo anulare si è trasformato nella strada che porta da l’Avana a Varadero. Con tanta,troppa fantasia, vedo l’oceano alla mia sinistra mentre sulla destra la campagna cubana si confonde con le colline verdi. Sapevo che il Cazadores era un sigaro forte ma che avesse queste proprietà….un lampo improvviso,seguito immediatamente da un tuono fragoroso mi riporta sul Raccordo Anulare. Una pioggia torrenziale scende violenta. Chiudo la fessura del finestrino e mi dico che era tutto troppo bello per durare. Guido ad intuito. La pioggia mi ostacola la vista. Per fortuna sono quasi arrivato al centro commerciale, meta del mio peregrinare. Trovo parcheggio ma la pioggia non smette, anzi.

La mia auto sta diventando una camera a gas. Devo prendere coraggio e scendere dalla macchina. Non sono attrezzato per la pioggia. Ho solo un giubbotto di pelle e un cappello da baseball con la scritta Cuba, strano eh?!?

Infilo  giubbotto e cappello e scendo dall’auto col sigaro tra i denti. Mi guardo intorno ma non vedo balconi che possano ripararmi. In fondo alla strada vedo una cupola trasparente dove sotto sono parcheggiati i carrelli del centro commerciale. Non trovo un posto migliore. A passo veloce mi dirigo verso la cupola, cercando di non fare inzuppare il Cazadores. Arrivo al mio rifugio e do una ricca boccata al sigaro. Con soddisfazione noto che mi risponde con un’ottima combustione e che la pioggia non lo ha danneggiato. In compenso però ho i jeans bagnati fino al ginocchio. Non importa. Il sigaro brucia. Alzo gli occhi al cielo e le nubi sono sempre più cariche di acqua. Almeno il riparo è ottimale. Il Cazadores mi fa compagnia anzi sembra quasi che mi aiuti a sopportare l’umidità e il freddo. Noto infatti che non mi da fastidio la sua forza. Non mi indebolisce. E ho nello stomaco solamente la colazione. Tutti i miei amici aficionados sanno che suggerisco di fumarlo dopo pranzo, ideale se si è mangiato carne e salsicce piccanti alla brace, accompagnate da un ottimo vino rosso. Il suo sapore forte e deciso si abbina bene con queste cibarie.

Mentre rifletto su queste considerazioni, un altro disperato arriva come un razzo nel mio rifugio. E’ più zuppo di me. Ha venti anni meno di me. Si illude di togliersi un po’ d’acqua di dosso dandosi delle sonore pacche sulle spalle e sul busto. Dalla tasca posteriore dei jeans tira fuori un pacchetto morbido di sigarette. Ne estrae una storta e se la infila in bocca. Mi chiede del fuoco. Tiro fuori l’accendino con fiamma jet flame e gli accendo la sigaretta. WAOH, è il suo commento. Mi ringrazia e fumiamo silenziosamente.

Lo guardo fumare. Ha l’aria da bullo di periferia ma fuma perché gli piace, non perché deve atteggiarsi a MarlonBrando, anche perché dubito che sappia chi sia stato.

Siamo qui. Sotto una stupida cupola di vetro, circondati da carrelli per la spesa. Fumiamo in silenzio. Non ci disturbiamo. Penso che non si sta cosi male. Certo potessi bere un caffè potrei dire di essere quasi in Paradiso.

Con un gesto rapido getta la sigaretta. Mi saluta e scappa per raggiungere gli amici che lo stanno aspettando all’ingresso del centro commerciale.

Aspetto ancora un po’. La pioggia sta rallentando e tra poco finirà, cosi come il sigaro. Ecco ha smesso. Camminando piano vado verso l’entrata. Do delle boccate mirate al Cazadores in modo che possa accompagnarmi fino alla mia destinazione. Fumo e cammino pensando che questo aneddoto possa essere il mio prossimo racconto per Smoking.

Sono arrivato all’ingresso. Adagio il sigaro su un portacenere a forma di fungo posto al lato dell’entrata. Entro e faccio le mie commissioni.

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano-Roma

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PARIGI L’AVANA CHAMPAGNE & CIGARS

Amici aficionados, Mercoledi 22 Luglio presso l’hotel Savoy , via Ludovisi 15, si terrà una serata nel corso della quale lo champagne francese incontrerà il sigaro cubano. La serata si svolgerà all’aperto, sulle terrazze dell’hotel Savoy a Roma.

Una famosa tabaccheria di Parigi

Una famosa tabaccheria di Parigi

Ascolteremo come sottofondo, musica cubana mixata con i classici francesi. Lo champagne sarà il Billecart –Salmon, mentre il sigaro l’Epicure Especial di Hoyo de Monterrey. Il panorama sarà mozzafiato: dalle terrazze infatti si ammira, in tutto il suo splendore, lo skyline della Città Eterna. Sarà un evento più dinamico rispetto a quelli che siamo abituati a fare;l’intento è di fare affluire il pubblico femminile che di solito snobba il profumo del puro cubano. Chi non fumerà potrà bere dell’ottimo champagne, oltre a degustare i fingers food preparati dallo chef del Savoy. Il costo della serata è di €80,00 a persona, come sempre sigaro compreso.

Chi volesse partecipare è pregato di chiamare per le modalità di pagamento entro Venerdì 17 Luglio

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano
Via Colonna Antonina 34
00186 Roma
tel.:066785508

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“L’EVENTO” Montecristo night Cigar Club 06

Siamo onorati di riportare il resoconto della serata del Cigar Club 06 del 30 Giugno scorso, che ci è pervenuto dal Presidente Alessandro Fidenzi. Siamo onorati, compiaciuti e commossi di poter continuare a collaborare in maniera sempre più stretta con il club della Capitale. Abbiamo così deciso di creare una pagina permanente sul nostro blog che parlerà delle attività del Club e ci siamo permessi di creare e pubblicare una cartolina ricordo fatta con le foto della serata. Grazie ragazzi!!

evento

“Cari amici e amiche,
desideriamo esprimere un vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato ieri sera “alla prima” del Cigr Club 06 presso il Grand Hotel Savoy, anche coloro che per limiti di disponibilità di capienza non sono riusciti a prenotarsi, una meravigliosa serata che ha dato a tutti la possibilità di scoprire, conoscere e approfondire meglio il mondo habano a Roma.
Raccontarla sarebbe davvero difficile, un contesto fantastico quello delle due terrazze, vista mozzafiato che andava dal Vittoriano fino “ar Cupolone”…che spettacolo!! I sorrisi sui volti, le risate nei tavoli e il completo relax dei partecipanti che degustavano l’Edmundo..beh qualcosa da brivido che rendono più di ogni altra descrizione. Fuori da ogni clichet siamo stati veramente bene! Tanti i neofiti che chiedevano consigli, nei loro occhi c’era la voglia di scoprire una nuova cultura a Roma..quello habana ed è questa la cosa che ci ha fatto più piacere. Un caloroso bienvenido al gentil sesso, una presenza femminile nutrita e sorprendentemente intenditrice. Un ringraziamento speciale al Dott. Massimo Busciolano, Responsabile della Casa dell’Habano di Roma, competente, professionale e disponibile come pochi lo sanno essere. Un ringraziamento ad Alessandro Sinibaldi, Master Sommelier dell’AIS di Roma, che ci ha presentato e descritto in maniera dettagliata l’ospite della serata l’Edmundo Dantes, ron arrivato in maniera centellinata in Italia. Un ringraziamento agli Sponsor della serata Alessandro Risulo che ha messo nella riffa uno splendido travel humidor e al Management della Rivista Nautica, Dott.ssa Cristiana Bellinzoni e Dott. Gian Marco Lari con i quali abbiamo intrapreso una collaborazione nel mondo del luxory. A seguire, durante la serata, si è proceduto alla consegna dei diplomi a coloro che, in questi mesi ci hanno dato un vero segnale di fratellanza fumosa, sinonimo che anche se i km dividono la passione unisce, nella fattispecie a Michele e Giovanni del Cigar Club di Mantova e Luca Pezzini del Cigar Club Capitolino. Un ringraziamento al Comune di Roma e al “Il Tempo” per aver dato un “segnale fumoso” a tutti i sigarofili romani accorsi in massa. Per ultimo ma non per ordine di importanza, con grande soddisfazione in segno di vera amicizia ci sono giunti gli auguri di “in bocca al lupo” dal Patron Diadema, Andrea Vincenzi, per questo nuovo Club insidiatosi nella Capitale. Le maglie della rete di relazioni del nostro Club si infittiscono con il susseguirsi delle nostre iniziative future, abbiamo voglia di fare sempre nello spirito goliardico che Roma ci ha dato!!

Agli amici di “Poemas de puros” un ringraziamento di cuore per il lavoro che stanno facendo per la diffusione della cultura del fumo lento…siete grandi! Nella serata abbiamo annunciato il Vostro sostegno nonché collaborazione con il nostro Club…immediatamente un grosso applauso spontaneo che vale più di ogni foto…

A presto!”

Alessandro Fidenzi

Presidente Cigar Club 06

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Cohiba Piramide


Il Natale era passato. La baraonda dei clienti non aveva procurato vittime. Solo feriti. Organizzammo un programma di ferie e finalmente arrivò il mio turno.

Niente di straordinario. Quattro giorni di vacanza. Ma per chi lavora in negozio sono paragonabili a due settimane alle Seychelles.

Decisi quindi di passare tre giorni a Parigi, romantica capitale europea. Mancavo dalla Ville Lumiere da dodici anni. I miei ricordi erano confusi.

Unica cosa certa  è che all’epoca, avevo ancora i capelli…lunghi per giunta.

Ora sono pelato. Non certo per moda. Di necessità virtù, se non vado errato.

Comunque avevo chiamato l’agenzia viaggi e avevo chiesto volo e pernottamento. Mi raccomando, un albergo vicino agli Champs Elysées.

Già mi sentivo parigino.

Preparai il borsone in venti minuti. Ne spesi dieci davanti all’humidor indeciso sui sigari da portare in  viaggio.

Era da poco uscita la Piramide di Cohiba, edizione limitata per il 2006 e ancora non avevo avuto modo di assaporarla.  Quale migliore occasione.

Presi tre piramidi e le misi nell’humi-pouch, la busta dei miracoli. Questa busta  permette di tenere i sigari in perfetto stato di umidità per la durata di tre mesi dalla prima apertura.

Ora avevo tutto. Il viaggio poteva cominciare.

Uscii di casa e dopo appena trentacinque minuti ero all’aeroporto Leonardo da Vinci.

Check in veloce cosi come il passaggio al metal detector. Questa volta non suonò.

Finalmente seduto a bordo del volo Air France, chiusi gli occhi e liberai un sospiro. Adesso ero in vacanza.

Le hostess passarono per i corridoi e chiusero le cappelliere con gesti decisi e automatici.

Guardai fuori dal finestrino. Le luci giallognole dell’aeroporto sembravano decorazioni natalizie.

L’aereo cominciò a muoversi lentamente come un pachiderma appena svegliato.

Arrivato sulla pista si fermò un istante, quasi volesse trovare le forze per il decollo che avvenne dolcemente.

Un senso di abbandono pervase il mio corpo.

In un paio d’ore arrivai all’aeroporto Charles De Gaulle, Parigi.

Una pioggerellina leggera mi dava il benvenuto. Presi il treno, la metro e fui in albergo.

Salito in camera svuotai il borsone dalle poche cose che avevo portato e mi tuffai sotto la doccia.

Dopo una quarantina di minuti ero nella hall dell’albergo, armato di tutto punto. Le dita della mano destra stringevano la Piramide di Cohiba, sigaro dalla capa madura e dall’odore speziato. Quelle della mano sinistra giocavano nervosamente col tagliasigari.

Inumidii la punta della Piramide passandola tra le labbra. La misi tra le lame del tagliasigaro e la recisi con fermezza.cohiba piramide

Uscii dall’albergo e accesi il sigaro. Due belle boccate  piccanti presero possesso della laringe. Mi venne una voglia sfrenata di penne all’arrabbiata.

Un Cohiba cosi’ non lo avevo ancora fumato. Ma che buono.

Col sorriso ebete stampato in faccia solito di quando qualcosa mi soddisfa, mi incamminai lungo gli Champs Elysées. Camminavo, fumavo e mi guardavo intorno. Quattro ore prima ero a Roma. Adesso ero qui.

L’aereo, che invenzione. Che comodità.

Adoro viaggiare. Mi emoziona sempre. Mi sento sempre più ricco di conoscenze. Figuriamoci se fossi stato un’astronauta.

Camminando lungo il maestoso viale, mi immaginavo di essere uno di loro. Una persona che vive a Parigi. Le persone che incrociavo emettevano suoni dolci. Venivo cullato dal loro parlare.

Di tanto in tanto mi fermavo a guardare le vetrine dei negozi e con l’occasione un paio di boccate alla Piramide cadevano a fagiolo.

Quel sigaro di certo andava fumato seduto in poltrona davanti al fuoco, magari dopo un ricco pasto, accompagnato da un ottimo cognac.

Ma la voglia di passeggiare per il viale era infinita. Cosi lentamente lo percorsi tutto. Non so di preciso quanto tempo impiegai. So solo che del mio amato sigaro ne era rimasto un quarto e mi trovavo a Place de la Concorde.

Dall’altra parte della piazza Le Jardin des Tuileries mi aspettavano. Quindi li costeggiai percorrendo Rue de Rivoli.

La Piramide di Cohiba bruciava lentamente. Di li a poco si sarebbe congedata.Parigi-Piramide-Louvre

Pensai alla fumata e rimasi sorpreso. Il sigaro era forte e pepato. Di certo non adatto ad una passeggiata cosi lunga. Probabilmente l’entusiasmo di trovarmi a Parigi dopo tanto tempo mi aveva dato una carica non indifferente.

Il prossimo lo avrei fumato sicuramente stando seduto, forse al bar della terrazza della Tour Eiffel oppure ad un cafè vicino Notre Dame.

Mentre facevo queste riflessioni di alto spessore, mi ritrovai davanti alla Piramide del museo del Louvre. Quale posto migliore per finire il mio Cohiba.

Era ora di tornare in albergo. Il percorso inverso lo feci in taxi. Dovevo sbrigarmi. Elena era appena arrivata. Mi aspettava nella hall. Era tornata da me.

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano

Via Colonna Antonina 34

00186 Roma

tel.:066785508

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