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ROMEO Y JULIETA ESCUDOS

La Marcia Imperiale della colonna sonora del film Star Wars mi coglie all’improvviso. Qualcuno mi sta chiamando sul cellulare. Rispondo. Un signorina tedesca, che parla perfettamente italiano, dice che sta organizzando una cena  per i suoi clienti arabi in visita a Roma e che per l’occasione sta cercando un esperto in sigari cubani. Mi chiede se sono disponibile. Lo sono.
Prendo accordi sulla data, su come si svilupperà la serata  e chiudo il telefono.
Due settimane dopo, alle ventidue circa, arrivo a Villa Aurelia, luogo dove si sta svolgendo la cena di gala.
Parcheggio accanto al cancello della villa e subito una guardia privata mi dice che non posso sostare.
Guardo bene intorno e non vedo segnali di divieto di sosta,quindi rispondo che da li non mi muovo.
La guardia privata, facendo assumere al volto un’espressione degna del  Ridge Forrester dei tempi migliori, mi ripete che devo muovermi da li. Rispondo col  sorriso ebete delle grandi occasioni, che non ne vedo il motivo, considerato anche il fatto che la zona limitrofa è piena di auto blu parcheggiate in doppia e terza fila.
Lui candidamente, mi dice che sono le auto della sicurezza. Ed io gli rispondo che sono un ospite della serata, quindi come  tale avrei più diritto di loro di stare parcheggiato in quel posto.
Poi rifletto con calma. Ho indossato il vestito bello della domenica, sono dieci anni che ho smesso di fare karate, la guardia giurata è il doppio di me. Con la diplomazia che mi contraddistingue, gli dico che per stavolta sposto la macchina.
Dopo dieci minuti sono al cancello dove trovo la stessa guardia giurata che mi fa i salamelecchi e mi mostra la strada per raggiungere gli invitati.
Incontro la signorina tedesca che mi mostra lo humidor pieno di sigari. Mi comunica che dovrò stare li, al suo fianco (a quello dello humidor no a quello della signorina, si intende) e rispondere alle domande che gli invitati arabi mi faranno in lingua inglese, sui sigari cubani. Non chiedo di meglio, le dico.
Apro lo humidor e vedo che la signorina non ha seguito le mie istruzioni; i sigari sono un po’ secchi. Chiedo ad un cameriere un bicchiere di acqua e lui risponde liscia o gassata. Di rubinetto, è per i sigari replico.
Lui mi guarda come se avesse visto Darth Vader (il cavaliere nero di Star Wars) vestito da ballerina classica e mi porge il bicchiere.
Versata l’acqua nell’umidificatore, mi sento sollevato. Finalmente mi guardo intorno. La villa è fantastica e il salone dove siamo è stato addobbato come una tenda araba. No che io sia stato mai ospite in una tenda nel bel mezzo del deserto, però gli ornamenti che hanno messo mi danno proprio quell’impressione.
Il pavimento è coperto da tappeti enormi e coloratissimi. Tavolini bassi circondati da sedie e cuscini. Pesanti tende calano morbide dal soffitto.
Un nugolo di invitati mi viene incontro. Si è aperta la caccia all’infedele, penso preoccupato. Poi ricordo che mi trovo a cinquanta centimetri dalla scatola che contiene i preziosi sigari, e mi tranquillizzo.
La scatola contiene un bel assortimento di puros; si va dal Partagas serie D n.4, al Montecristo n.2, Cohiba Robusto, Romeo Y Julieta Churchills. I Cohiba vanno a ruba. Il richiamo del nome è sempre forte.
In un quarto d’ora, dei centocinquanta sigari iniziali ne sono rimasti dodici. Guardo con curiosità i fumatori.
Osservo come tagliano il sigaro e come lo accendono. Anche come lo tengono in mano. Su un centinaio di persone, solo tre sono da ritenersi fumatori esperti. Gli altri lo stanno facendo per darsi delle arie. Non sanno che sacrilegio stanno facendo e soprattutto non sanno cosa si perdono.
La situazione si è stabilizzata. Ogni invitato ha un avana acceso in mano. Bene.
Ora è tempo di dar fuoco al mio. Chiedo prima al cameriere di versarmi del rhum. Adesso si che ragioniamo, dice il suo viso.
Romeo_Julieta_Escudos.jpegPrendo dalla tasca interna del vestito la mia purera (portasigari) ed estraggo un magnifico Romeo Y Julieta Escudos, edizione limitata per il 2007. Da un punta di visto estetico è superbo. E’ un gordito di vitola, cioè presenta un cepo di 50 per 141 mm di lunghezza. Un robusto più lungo. Ha la classica foglia scura, madura che fa brillare le due anillas.
Lo accendo con calma e mi sento gli occhi addosso. Sto usando il mio Extend con la sua caratteristica fiamma e impiego un po’ ad accenderlo correttamente. Fatto. Boccate ricche pervadono la mia gola e da subito sento una nota di cioccolata che non è tipica della marca Romeo Y Julieta. Cosi come non è tipica la forza che esprime.
Vagamente mi ricorda la Petit Piramide, un’altra edizione limitata, sempre della stessa marca, uscita anni fa.
Uno dei tre fumatori esperti della serata si avvicina cautamente. Gli faccio un sorriso e lui si presenta. Il nome ahimè non lo ricordo. Sono una frana nel ricordare nomi italiani, figuriamoci quelli arabi. Parliamo un po’ e vengo a sapere che il mio interlocutore ha viaggiato molto per lavoro. Ultimamente è di stanza in India. Conosce molto bene gli avana. I suoi preferiti sono Cohiba Siglo VI e Montecristo Edmundo. Sigari lunghi, soprattutto panciuti, proprio come lui. Mi chiede cosa sto fumando. Glielo dico e gli racconto le mie sensazioni. Si mostra interessato anche se ha delle remore nei confronti di Romeo Y Julieta, li trova leggerini dice.
belly_dancerMentre parliamo, una tipica musica araba pervade il salone. Gli invitati, per la maggior parte uomini, iniziano a battere le mani a tempo di musica. L’atmosfera si scalda e l’eccitazione sale. Qualcuno grida dall’euforia.
Due danzatrici del ventre entrano nel salone. Lo spettacolo si fa interessante. Con una punta di dispiacere noto che tutto il mondo è paese. Cosi come  noi italiani ci scaldiamo per le veline, gli arabi si scaldano per le danzatrici del ventre. E hanno ragione. Le due ballerine sono giovani e belle e hanno sfatato il clicchè delle danzatrici corpulente come il Siglo VI. Anche il mio simpatico interlocutore  si lascia catturare dai movimenti felini delle ragazze ed io ne approfitto per uscire in terrazza e rimanere da solo col mio buon sigaro. Ottima combustione.
Mi guardo intorno e vedo che oltre me, c’è un altro evaso alla danza  che sta blaterando al cellulare. Appena si accorge della mia presenza, mi gira le spalle. Gliene sono grato. Da una porta finestra, osservo la danza. E’ molto bella,si vede che ha alle spalle anni di tradizione. Gli occhi dei signori presenti sono felici e ritengo non solo per la bellezza della ragazze. I movimenti delle danzatrici, la musica che suona, li fa sentire a casa, anche se sono dall’altra parte del mondo. Associo questo pensiero al mio Escudo e anche i miei occhi si fanno felici. Fumare un puro mi da la sensazione di essere a L’Avana, e senza togliere nulla a Roma, mi fa sentire un po’ a casa.

Massimo Busciolano
Fincato-La Casa del Habano

Via Colonna Antonina, 34

00186 Roma

tel.:066785508

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La cueva…

 

E’ così che mi piace chiamare l’umidificatore climatizzato che ormai da circa un mese ospita i miei avana che meritano un invecchiamento più lungo. La grotta, cueva, ambiente scarsamente illuminato, un po’misterioso che fin dall’inizio della storia dell’umanità ha protetto i nostri progenitori dagli agguati degli animali feroci e dalle avversità della natura.

la cueva dell'indio Vinales Cuba

la cueva dell'indio Vinales Cuba

Mi piace pensare di dare ai sigari che sto conservando questo tipo di protezione…. In modo meno romantico vi racconterò brevemente cosa è successo. Alcuni mesi fa, dopo aver utilizzato per anni un classico umidificatore di cedro spagnolo, mentre leggevo uno dei tanti forum sui sigari cubani, mi accorgo dell’esistenza degli umidificatori dinamici, quelli in cui il controllo del tasso di umidità avviene automaticamente, e ancora più dei sofisticati umidificatori climatizzati. Ripensando alle varie vicissitudini subite da alcuni dei miei  sigari in passato, dovute ai cambiamenti climatici all’interno dell’umidificatore e determinati dalle variazioni di temperatura ambientale, ma molto più dalla dimenticanza di aggiungere acqua, che fosse pure distillata all’elemento di umidificazione, decido di approfondire l’argomento. Mi imbatto in un sito internet italiano che vi consiglio di visitare www.aldano.it all’interno del quale riconosco nell’armadio di tipo A quello che andavo cercando. Ma purtroppo all’arrivo del preventivo ho dovuto constatare che lo splendido oggetto che avevo scelto andava al di fuori del budget di spesa che mi ero prefissato. Cosa fare…all’interno di alcuni forum ho trovato progetti in PDF per costruire umidificatori refrigerati, ma troppo complicato e allora…Tre anni fa i miei carissimi suoceri mi regalarono una cantinetta di una ditta italiana la ARDES® (vedi http://www.ardes.it) per mantenere vini pregiati alla giusta temperatura di conservazione. bakko_fronte_chiuso12E così, dopo aver smontato le grigliette in acciaio inossidabile e ordinato delle lastre di cedro spagnolo da 5 mm da una ditta del Nord la Rivolta snc (www.riwoods.com) ho iniziato a cercare un sistema di umidificazione automatico computerizzato. Eccomi traghettato nel sito americano www.cigaroasis.com dove identificavo nel modello XL quello che stavo cercando da un pò di tempo.

 

Per il rivestimento interno degli umidificatori si utilizzano principalmente tre tipi di legno:

il cedro spagnolo (finora il più conosciuto), il cedro rosso americano (o Canadese), il mogano dell’ Honduras. Il cedro spagnolo ( cedrela odorata ) offre i seguenti vantaggi:

Protegge dai parassiti del tabacco – grazie alla sua particolare profumazione

Assorbe un alto tasso di umidità – garantendo pertanto un clima costante in grado di prevenire la formazione di muffe

Favorisce il processo di invecchiamento del sigaro

Sortisce effetti positivi sull’aroma del sigaro

Il cedro spagnolo non è originario della Spagna ma viene generalmente importato dal Brasile e da altri paesi dell’America Latina.

Ora avevo tutto, il sistema di umidificazione automatico, le lastre di cedro spagnolo per il rivestimento interno ed i ripiani e il sistema di refrigerazione, intrinseco alla cantinetta ARDES® mod.Bacco. Vado dal mio falegname che sapientemente prepara i pezzi per foderare le pareti laterali della cueva (non per la parete di fondo) e i ripiani (tutti traforati per la ventilazione). Incollo le lastre di legno all’interno del piccolo elettrodomestico con colla Vinavil inodore, e lascio asciugare per due settimane. Il giorno dell’avvio, preparo il legno all’interno della cantinetta strofinandolo con un panno di cotone bagnato di acqua distillata, inserisco il Cigar Oasis XL® alimentato a batteria sul ripiano più alto, collego il sistema di refrigerazione all’impianto elettrico, regolo temperatura ed umidità e…esco di casa. Il giorno successivo vado a controllare i parametri climatici e meraviglia…17°C e 69%di umidità relativa, direi perfetto. Non contento continuo a controllare ogni giorno i valori di temperatura ed umidità…sempre costanti. Dopo un mese di controlli metto dentro i primi puros. Il ricircolo dell’aria all’interno dell’umidificatore è garantito sia dal sistema intrinseco di raffreddamento del piccolo elettrodomestico, sia dal sistema automatico di umidificazione. Non sarà elegante come i modelli Aldano®, ma è perfettamente funzionante e spazioso.

El hábito no hace al monje.

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