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Sigaromanzia

In un annuario de Il Tabacco, nel 1921, si cercò di stabilire le caratteristiche psicologiche di chi fuma il sigaro: arrivò la “Sigaromanzia”. La complessa psicologia dell’aficionados condiziona la gestualità che accompagna una buona fumata…sembra che dalla postura della mano che impugna il sigaro possano ricavarsi aspetti utili alla comprensione di chi osserviamo…
Dando dunque un’occhiata al modo in cui fumiamo il sigaro, chi ci osserva dovrebbe essere in grado di capire quale personalità gli stiamo rivelando.

1. Chiaccherone, democratico, generoso, affabile                          sigaromanzia
2. Ragionevole, pensieroso
3. Parlatore, elegante e buono, psicologo
4. Spirito calmo e deciso
5. Incredulo
6. Nervoso collerico, ma uomo di parola
7. Gaio, gioviale, testardo
8. Scettico, pratico, vendicativo
9. Elegante e dabbene
10. Solitario, interessato
11. Brutale ed egoista
12. Economo

che

A questo punto lanciamo un sondaggio

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Due grandi “Montecristo”

Dopo lunga assenza torno a parlare di degustazioni. Questo articolo riguarda le ultime due degustazioni che ho fatto insieme al mio fratello di Habanos Paolo e che ringrazio ancora per l’onore di avermi scelto come padrino di battesimo del piccolo “Alessandro”.

La prima fumata, di giorno in riva al mare di Ostia, è stata quella del Montecristo “Especiales ” (vitola “Laguito n°1, Lunghezza 192 mm Cepo 38) di cui abbiamo immortalato alcuni momenti.1 Devo dire che come amatore ho ancora molto da imparare su questo formato (già decantato da Paolo in un precedente e più specifico articolo), ma pur fumandolo per la prima volta mi ha dato una grande soddisfazione per diversi motivi. E’ certamente una fumata impegnativa ma molto piacevole, per essere un sigaro davvero lungo scorre facilmente e con una apprezzabile evoluzione.

Sicuramente una condizione determinante per apprezzare il Montecristo “Especiales ” è il tiraggio, infatti PaoloDSC_2842 mi raccontava che fumando l’analogo formato di Cohiba aveva notato una certa debolezza nella portata del fumo che arrivava in bocca e aveva imputato il problema, oltre alla lunghezza del sigaro, anche  ad un tiraggio non perfetto.  In questo caso invece il tiraggio era impeccabile e il fumo più ruvido dei Montecristo compensava la portata ridotta che un formato così lungo può presentare.

La qualità del prodotto può essere testimoniata anche dalla cenere “bianca” (ricca in Potassio). DSC_2846L’ Especiales pur non presentando una evoluzione particolarmente marcata esprimeva fin dal primo terzo note di cuoio, cacao, e legno che mano a mano viravano decisamente verso note di terra e più raramente anche di pepe, senza mai esagerare.

Anche questo elegantissimo sigaro ha lasciato il segno e di sicuro ritornerà protagonista di nuove degustazioni.

La seconda degustazione ha riguardato invece il Montecristo N°4 (vitola “Marevas”, Lunghezza 129 mm Cepo 42). Fu il sigaro in assoluto preferito e più fumato da Ernesto Che Guevara, sebbene egli fosse asmatico e soffrisse di problemi respiratori. E’ da molti anni il più venduto avana al mondo e molti neofiti iniziano proprio da questo sigaro la loro passione per gli Habanos. La fumata, prima di cena,  è stata di circa un’ora e mi ha piacevolmente sorpreso come questo “sigaro commerciale” sia sempre un grande Habanos. Pur non avendo una grande evoluzione  e una cenere non certo molto chiara, esso è amabile, con spiccate note di nocciola specialmente nel secondo ed ultimo terzo. Buono il tiraggio (anche se Paolo non può dire lo stesso del suo che aveva qualche problemino) è un sigaro per tutte le occasioni e che certamente, pur non essendo di certo un prodotto eccelso, lascerà sempre un ottimo ricordo. L’unica cosa che non capisco è cosa ci trovasse di speciale “El Che” in questo sigaro, quando avrebbe potuto avere cose ben più prelibate da fumare. Mah.

monte_no4

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Elogio della perfezione

Questo week-end l’ho passato con due Cohiba: il Lanceros per una fumata di circa un’ora e mezza, e il Siglo II per una fumata di poco più di un’ora. Perfetti, gusto, evoluzione, combustione tiraggio, manifattura. Sono un miracolo della lavorazione artigianale cubana. Il Lanceros è un sigaro per fumatori più navigati, ma è la fumata con il sigaro più elegante che ho fatto finora. cohiba-banner1Il mio caro amico Stefano, neofita dell’avana, avvezzo in passato a fumare tabacco di tipo Kentucky (vi consiglio di visitare questo bellissimo sito http://www.tabaccokentucky.it/) mi ha detto che il Lanceros, che ha fumato con me questo fine settimana, da lui più volte riacceso, gli ha fatto passare un pomeriggio indimenticabile. Di lui dicono: “un sigaro che vuole tutte le attenzioni solo per sé: un tiraggio leggermente resistente, dopo la prima metà vi è un risveglio di sapori legnosi che predispongono ad un giudizio nettamente positivo”.

Un difetto, i Cohiba costano parecchio ma dato che, come consigliava Francis Bacon “Le ricchezze sono fatte per essere spese”, chi può approfitti di questi prodotti qualitativamente superbi.
Il marchio Cohiba è nato nel 1966. Guadagnando fama rapidamente la registrazione del marchio avviene nel 1969.Il suo nome è molto antico. Nel 1492 i primi abitanti dell’isola di Cuba, conoscevano ed impiegavano la pianta del tabacco. Chiamavano Cohiba il rotolo rustico che fumavano fatto con le foglie di questa solenacea. I primi Cohiba furono confezionati negli anni ’60 quando era Ministro dell’industria del nuovo governo rivoluzionario Ernesto Che Guevara. che-guevara-cohibaLui scelse gli specialisti più promettenti nella produzione dei sigari, come Avelino Lara ed Eduardo Rivero, del Por Larrañaga.
Il tabacco per la produzione del Cohiba è molto speciale. Cresce solo in alcune belle Vegas selezionate nella zona della Vuelta Abajo, nella provincia di Pinar del Río.
Il marchio è stato originariamente riservato solo per l’uso diplomatico. Nel 1982, tre formati di Cohiba sono stati introdotti per il mercato comune: Lanceros, Coronas Especiales e Panatelas. Tre nuovi formati sono stati aggiunti alla linea di produzione  Cohiba nel 1989: Esplendidos, Robustos e  Exquisitos. Questi ultimi sono conosciuti come “La Línea Clasica“. Nel 1992 sono stati aggiunti altri cinque formati con la creazione di quella che è nota come “Linea 1492“. La Linea 1492, così denominata in onore del quinto centenario della scoperta di Cuba da parte di Cristoforo Colombo, comprende i cinque formati denominati Siglo I, Siglo II ,Siglo III, Siglo IV e V che corrispondono ai cinque secoli trascorsi, a cui è stato aggiunto più recentemente (inizio 2003) il Siglo VI. I Cohiba vengono fabbricati nella fabbrica del Laguito (che produce anche i Trinidad). Questa fabbrica ha la reputazione di reclutare i migliori torcedores dell’isola. La qualità dei diversi tabacchi utilizzati viene tenuta sotto controllo nelle diverse fasi della produzione.

Esplendido (vitola Julieta n.2 – Lunghezza 178mm, Diametro 18,65mm);

Lanceros (vitola Laguito n.1 – Lunghezza 192mm, Diametro 15,08mm);

Coronas Especiales (vitola Laguito n.2 – Lunghezza 152mm, Diametro 15,08mm);

Robusto (vitola Robusto – Lunghezza 124mm, Diametro 19,84mm);

Exquisito (vitola Seoane – Lunghezza 126mm, Diametro 13,10mm);

Siglo I (vitola Perla – Lunghezza 102mm, Diametro 15,87mm);

Siglo II (vitola Mareva – Lunghezza 129mm, Diametro 16,67mm);

Siglo III (vitola Corona Grande – Lunghezza 155mm, Diametro 16,67mm);

Siglo IV (vitola Corona Gorda – Lunghezza 143mm, Diametro 18,26mm);

Siglo V (vitola Dalia – Lunghezza 170mm, Diametro 17,07mm);

Siglo VI (vitola Canonazo – Lunghezza 150mm, Diametro 20,64mm);
Che Cohiba fosse la produzione “top” di Habanos era cosa nota a tutti; almeno a detta del produttore, infatti, a questa marca sarebbero destinati anno per anno i migliori raccolti delle migliori piantagioni di Cuba, e le foglie subirebbero la cosiddetta “terza fermentazione” contro le due delle altre marche. Tutti i principali tipi di tabacco – il ligero,il seco e il volado – sono fermentati una terza volta. Le foglie vengono accatastate in piccole botti di legno scuro in armadi, in varie parti della fabbrica. La fermentazione può richiedere fino a 18 mesi a seconda del tabacco. Avelino Lara, direttore della fabbrica, ha detto che questo processo costoso conferisce ai sigari Cohiba raffinatezza e ricercatezza.”La terza fermentazione non è una novità. E ‘il vecchio modo di fare le cose. In questo modo si riduce notevolmente la nicotina e il catrame nel Cohiba … a Cuba diciamo che quelli che fumano i Cohiba non moriranno di cancro, ma coloro che non lo faranno moriranno d’invidia.”

Più recentemente è stata introdotta la linea “Cohiba Maduro 5”che  presenta un invecchiamento “ab origine” di 5 anni per le foglie della “capa” e di 2 anni per quelle del ripieno: SECRETOS, MAGICOS e GENIOS sono i tre formati in commercio. cohiba-maduro-5I sigari Cohiba Behike, prodotti a tiratura limitata sono i più costosi al mondo, poiché sono considerati i migliori del genere e la loro lunga lavorazione e il modo elitario in cui sono venduti ne fanno i più pregiati sul pianeta. Ne vengono prodotti e commercializzati pochissimi esemplari l’anno, tutti elegantemente contenuti in scatole di alto pregio, di legno pregiato, pelli esotiche e raffinate oppure in guscio di tartaruga. L’ultima produzione di questi sigari è andata letteralmente a ruba e le quotazioni di una scatola da 20 pezzi è stata valutata circa 15.000 euro, ovvero 375 euro a sigaro. Queste confezioni erano però più particolari di altre per il fatto che facevano parte di una produzione apposita per celebrare i 40 anni dalla fondazione della società: infatti questi particolari sigari celebrativi sono stati realizzati con un mix di tabacco invecchiato cinque anni, proveniente dalle fattorie dei migliori coltivatori di Pinar del Rio, la regione più pregiata dell’isola di Cuba. Il risultato di questo mix è la fusione tra i due modelli più popolari di Cohiba, i Lanceros e i Siglo VI.

Se volete potete effettuare un tour virtuale della fabbrica del Laguito seguendo il link in basso:

http://www.eduardomconde.com/el_laguito/laguito.html

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