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“OCCHIO AL PURO” L’evento Cigar Club 06

Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 20.30, il Cigar Club 06, il club dei fumatori di sigaro cubano della Capitale, è lieto di invitarla a partecipare ad un evento unico nel suo genere: una serata di beneficenza per sostenere i progetti di ricerca dell’IRCCS Fondazione G.B.Bietti di Roma (www.fondazionebietti.it), ma con un “occhio particolare” alla degustazione di uno dei puros prodotti in edizione limitata per il 2009, l’H.Upmann magnum 48.
Gli Oculisti della Fondazione G.B. Bietti, Ente no profit riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica e proclamato “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” per la disciplina “Oftalmologia”, durante la serata, avranno il piacere di illustrare le ricerche in atto per prevenire e curare le malattie dell’occhio, spesso causa di cecità, in particolare le complicanze oculari legate al diabete.
L’incontro proseguirà, con il patrocinio del Cigar Club 06,  con un dibattito su una delle  leggende tanto care agli aficionados, “Il colore e l’aspetto dei puros quanto incide nella loro selezione”?
Parte del ricavato della serata verrà devoluto all’IRCCS  G.B.Bietti per l’acquisto di innovativa strumentazione oftalmologica.
La serata è rivolta a tutti coloro che vorranno sostenere la ricerca sulle malattie
degli occhi in modo vivace e senza rinunciare al “sabor de la vida”.

Partecipiamo in massa all’evento, uniamoci agli amici del Cigar Club 06, ai ricercatori della Fondazione e a tanti illustri ospiti per una serata indimenticabile.

Costo serata 60Euro (di cui 30Euro andranno a sostegno della ricerca)
Sigaro H Upmann ed.lim 2009
Cena

Caffè Emporio Roma Piazza Dell’Emporio 2 (00153) http://www.caffemporio.com
Per partecipare effettuare bonifico bancario sul conto del Club entro il 9 Dicembre:
IT14d0558403225000000002048 intestato a Cigar Club 06
Effettuato il bonifico inviare email per comunicare l`avvenuto pagamento
Sede Club 06 Viale Giulio Cesare 181
Tel. 06 39737134 info@cigarclub06.it http://www.cigarclub06.it

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Abbiamo fumato questo aristocratico

Un periodo tremendo…impegni su impegni. Con un leggero ritardo vi raccontiamo anche questo.

Il nome Romeo y Julieta, creato come marca di sigari nel 1875, trae le sue origini dall’opera letteraria avente lo stesso nome dello scrittore inglese William Shakespeare. La marca è diventata rinomata a livello internazionale nei primi anni del XIX secolo, dopo che Don Pepin Fernandez fu uno dei primi a riconoscere l’importanza delle anillas come fattore del successo. Viene calcolato che, nella storia d questa marca, siano state utilizzate fino a 20,000 fascette diverse, molte delle quali personalizzate. Romeo y Julieta Duke è il sigaro più grande delle edizioni limitate del 2009. Si tratta di un robusto 5,5 x 54, leggermente più corto del Montecristo Sublimes. Un vero “DUCA” questo sigaro, elegante nella sua impeccabile manifattura che fa presagire una fumata all’altezza della sua nobile marca, che conta molti adepti tra i fumatori storici di Habanos.  Questa non è la prima edizione limitata della marca. Romeo y Julieta ne ha prodotte 7, compreso questo. Non possiamo dire nulla sulle release precedenti, ma la più recente, di cui abbiamo già parlato in precedenza, l’Escudo sembra essere un sigaro abbastanza coerente, in termini di sapore e di costruzione. romeo-y-julieta-dukeIl “DUCA” presenta un lucido involucro marrone con macchie d’acqua e numerose venature. L’odore acre, intenso sembra essere diventato uno standard di alta qualità per qualsiasi cubano. Il sigaro è ben confezionato, senza punti deboli. Fumo speziato, sapore di legno di cedro, formicolio piacevole nella parte posteriore della gola. Scarsa l’evoluzione fino alla fine del secondo terzo; da questo momento si aggiunge l’aroma di cuoio. Proprio al termine emerge anche un leggero sapore di ammoniaca; questo indica che, per il sigaro potrebbe essere necessario qualche anno di ulteriore affinamento. Una vitola ben strutturata che non prevarica mai per potenza in quanto tende a distribuire la forza uniformemente lungo tutta la fumata. Un Habano appagante che dona una lunga persistenza, come a voler lasciare un piacevole ricordo di un incontro speciale. Un sigaro, insomma, da conservare caramente nel proprio humidor.

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Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo?

Oggi, dopo una discreta mangiata di pesce, mi sono lasciato andare ad una fumata piacevolmente rilassante e solitaria, mentre mia figlia volteggiava sul suo monopattino e il piccolino satollo camminava nel regno dei sogni.  Romeo y Julieta Exhibicion n.4 (vitola Hermoso n.4 – Lunghezza 127mm, Diametro di 19,05mm cepo 48). In questo puro ho riscontrato una capa regolare colorado,  un tiraggio soddisfacente, un aroma peculiare gustoso e un sapore soddisfacente anche se è risultato lievemente acidulo sulla punta della lingua.
RYJ Exhibicion No.4 SLB 50I sigari Romeo y Julieta sono caratterizzati da aromi robusti e complessi con sentori di erba, frutta, legno, vaniglia, caffè e molti altri. Il marchio inconfondibile del “Romeo” style è rappresentato dal bilanciamento di tutti questi aromi senza il prevalere di uno di essi sugli altri. Oltre alla ricchezza e complessità di aromi, un altro vantaggio dei sigari Romeo y Julieta è il non essere particolarmente tannici e di richiedere dei periodi di affinamento relativamente brevi (3-5 anni). Il marchio si ispira all’omonima tragedia di William Shakespeare. Va precisato che, sebbene l’opera di Shakespeare sia indubbiamente la versione più conosciuta della storia dei due amanti veronesi, già il vicentino Luigi da Porto sessant’anni prima (1530) aveva scritto “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti” nella quale narrava una analoga vicenda di due amanti chiamati Romeus e Giulietta. Tornando ai sigari l’anno di creazione del marchio Romeo y Julieta viene riportato essere il 1850 per mano degli asturiani Inocencio Álvarez Rodríguez e José “Manin” García, sebbene la sua registrazione sia avvenuta soltanto nel 1873, la fabbrica venne stabilita a L’Havana in Av. San Rafael 87. Romeo y Julieta cominciò a svilupparsi nel 1903 quando venne acquistata da “Pepín” Fernández Rodríguez. Questo Habano, offre un ampio ventaglio di possibilità, con vitole che vanno da forze medie a forti.

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Un Cohiba con Nonna Lucia

I cipressi che a Bólgheri alti e schiettiStatua_nonna
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar…
…Alta, solenne, vestita di nero
Parvemi riveder nonna Lucia:
La signora Lucia, da la cui bocca,
Tra l’ondeggiar de i candidi capelli,
La favella toscana, ch’è sí sciocca
Nel manzonismo de gli stenterelli,
Canora discendea, co ‘l mesto accento
De la Versilia che nel cuor mi sta,
Come da un sirventese del trecento,
Piena di forza e di soavità.

Perché Bolgheri, cosa centra Carducci e ancor di più un Cohiba con sua nonna Lucia. Il mistero verrà ora svelato ma non con l’intento di mandar di traverso un bicchiere di Sassicaia ai puristi del Sigaro Toscano che in questi magnifici luoghi organizzano corsi e degustazioni. Tutto è iniziato Venerdì scorso quando nel pomeriggio parto con la Famiglia al completo per trascorrere un week-end al Tombolo Talasso Resort a Marina di Castagneto Carducci in Toscana nella provincia di Livorno (www.tombolotalasso.it) Un posto molto bello dove trascorrere in pace e festeggiare con la mia adoratissima moglie Eleonora il nostro quinto anniversario di matrimonio e il secondo figlio. Tutto come da copione, se non per le nostre piccole pesti che ci hanno impegnato senza tregua e per un grave difetto organizzativo del Resort: l’assoluta mancanza di personale in un hotel a pieno regime e che registrava il tutto esaurito. Risultato di tutto ciò: camerieri disponibilissimi ma servizi “veloci” come le lumache, snervanti anche per chi come me ama il “lento fumare”. L’unico momento in cui tutto ciò è risultato vantaggioso è stato l’aperitivo del Sabato sera, solo con la mia famiglia nella terrazza sul mare, meravigliosa. Accendo un Cohiba Robustos che mostra carattere fin dalle prime boccate, perfetto. Uno dei pezzi migliori  della grande casa cubana che si sviluppa con facilità e sincerità come tutti i Robusto, donando un fumo pepato, acidulo, piacevolmente aromatico ma senza essere spigoloso e aspro. Il tempo di sorseggiare un prosecco e il sigaro va. La lunga attesa per l’aperitivo sul terrazzo mi ha permesso di degustare il puros fino alla fine e senza sentire le solite proteste di mia moglie. Ma Carducci e…Bolgheri e…Nonna Lucia? Ok pazientate. La sera a cena mi faccio consigliare dalla persona dello staff più disponibile, il Signor Leonardo, che saluto peraltro con affetto, su un posto dove mangiare toscano l’indomani.gallery01 E lui senza tentennare: “Osteria Magona” a Bolgheri.
Bolgheri è un paese meraviglioso, piccolo. Ottimi gli antipasti, la carne, i dolci e il servizio. E i primi piatti? Sicuramente superbi, ma non li abbiamo assaggiati. Vino un rosso Castello di Bolgheri del 2005.Buona bottiglia. Con la pancia piena usciamo dal locale. Pochi metri e notiamo delle panchine. Il piccolo doveva essere allattato. Ci fermiamo all’ombra. Accendo un Cohiba Maduro 5 Secretos e mi accorgo di essere osservato da una statua, seduta come me in mezzo alla piazza…alcuni minuti di riflessione o meglio, leggo qualche cartello, e scopro che la Signora in questione era Nonna Lucia, la Nonna di uno dei nostri più grandi poeti.pt_3906.jpeg Il Secretos, (Reyes 110×40 ) è il piccolo della famiglia dei Maduro 5: la sua intensità si esprime fin da subito è un sigaro fruibile a qualsiasi ora e in qualsiasi ritaglio di tempo, visti i tempi brevi di fumata ( 40-45’). E’ il più pungente e forte sulla lingua, con carattere piccante e accenti di caffè e cioccolato tostati.
Sapete cosa mi ha impressionato oltre alla mia profonda ignoranza, lo sguardo della vecchina. Il suo sguardo sembrava rimproverarmi…rimproverarmi perché almeno in quell’occasione mi avrebbe, probabilmente, voluto vedere fumare un Toscano.
Scusami ancora signora Lucia pensavo di ingannarti con il piccolo sigaro della serie Maduro 5, quello, che almeno per il colore…e solo per quello, assomiglia di più ad un Toscano.
L’inganno c’è sempre e per fortuna si vede…dopo!

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Laboratorio sensoriale (la degustazione)

Se è vero che tutti i sigari finiscono in fumo (e in cenere) è anche vero che non si tratta sempre della stessa cenere e dello stesso fumo.

Per degustazione si intende generalmente un procedimento di valutazione organolettica di un prodotto. Affinché la degustazione possa fornire risultati confrontabili tra loro, anche se eseguita su prodotti diversi in tempi diversi da diversi valutatori, è necessario stabilire i parametri da valutare, le regole per valutare i singoli parametri e la scala di valori da attribuire ad ogni parametro.

3bcfb6dd4ece0d23de5b621b16ba5fc2Esistono due scuole di pensiero nella degustazione, quella cubana, per la quale il sigaro sa semplicemente di tabacco e quella europea-americana, che invece applica ai sapori riscontrati le stesse analogie che si trovano nella degustazione dei cibi e dei vini. La seconda scuola fornisce descrizioni del sigaro particolarmente approfondite, che mirano a descrivere nei dettagli tutti i sapori percepiti: a tal proposito sono state create schede di degustazione, che forniscono al fumatore uno spunto per una fumata più consapevole.

E’ bene avere una scheda personale di degustazione. Questa azione vi permetterà di rivivere e ricordare le sensazioni provate durante la degustazione.

 

Nella prima parte potete inserire una serie di informazioni per catalogare il sigaro prescelto: Marca e Nome, Formato, Provenienza, Luogo, Data e Ora di Degustazione. Continuate con un’analisi del colore della capa. Toccando il sigaro potrete scoprire altre caratteristiche, come la sensazione che essa dà toccandola: è secca, vellutata o grassa? La compattezza del corpo si avverte comprimendo il sigaro tra l’indice e il pollice. Se avrete una sensazione di resistenza, significa che il corpo è serrato, a causa di un cattivo arrotolamento (troverete poi che anche il tiraggio sarà difficoltoso), se comprimendo avrete la sensazione che manchi del ripieno, dovrete catalogarlo come molle (anche questo è un difetto di costruzione, infatti questo tipo di sigaro brucerà molto in fretta).

Inizia a questo punto la vera e propria analisi degustativa, dopo aver tagliato la testa del sigaro ed aver effettuato dei tiri a crudo, cioè a sigaro spento. Se chiuderete gli occhi e proverete a concentrarvi sulle sensazioni gustative che ne riceverete, riuscirete a riconoscere alcune note aromatiche : ad esempio, miele, muschio, muffa e via assaporando. Un sigaro si fuma per terzi (molti dicono per quarti): il primo terzo è solitamente leggero e poco incisivo, è importante perché prepara il fumatore ad assaporare il secondo terzo che è quello che rivela il valore del sigaro. L’ultimo terzo è solitamente più forte ma classifica la fumata e la imprime nei nostri ricordi, è come il bacio passionale con cui salutiamo la donna di cui siamo innamorati e come in questo caso spesso alla fine dell’ultimo terzo siamo dispiaciuti e non vorremmo abbandonarlo nel posacenere. Il tiraggio stabilisce la resistenza offerta dal sigaro all’aspirazione: è corretto, troppo aperto o faticoso.

Con il termine combustione si indica invece il modo in cui brucia il sigaro: corretta, se il piede brucia in maniera uniforme, irregolare, se brucia lateralmente o solo all’interno o all’esterno, oppure difficile, se si spegne spesso. Per equilibrio si intende il giusto bilanciamento tra tutti gli aromi che emergono durante la combustione, per evoluzione si indica invece la gamma di aromi. Per forza la pesantezza della fumata.

Di seguito un link ad una scheda di degustazione della Cigar Association che ci sembra completa  http://www.cigarassociation.it/public/scheda.pdf

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Arrivo a Boyeros a casa di Hernandez

Compro sigari cubani. Dunque, i sigari cubani si dividono in tre categorie: quelli ufficiali –ovviamente originali- che si acquistano nelle tiendas per turisti e costano una barbarità. Qui si paga allo stato cubano i logici requisiti di veridicità e qualità del prodotto. La seconda categoria sono i sigari falsi. Ma quando dico falsi, intendo vere e proprie fregature, in quanto di tabacco c’è solo la foglia che riveste il contenuto che è un composto di foglie di banano. Questi, sono i sigari che si vendono nella calle, da abili chulos che li appioppano a turisti sprovveduti che pensano di fare un grosso affare, oppure dalle jinetere al proprio novio che, grazie alla forma estatica in cui versa, comprerebbe pure Fidel Castro. La storia che propinano è sempre la solita. Narra di un fantomatico cugino (Cuba è un intreccio di cugini) che, lavorando in una fabbrica di puros, per arrotondare il magro salario, ogni tanto ha l’occasione di rubare qualche scatola per rivendersela. Effettivamente la confezione trae in inganno un occhio inesperto; scatole come quelle originali con tanto di targhette di monopolio e timbri ufficiali. Purtroppo, chi ne compra una scatola non sa che fumerà una Chiquita. L’ultima categoria è rappresentata dal falso d’autore. In questo caso il prodotto è buono (il tabacco è veramente tabacco) ma, ovviamente, non proviene dalle fabbriche ufficiali. Ma in questo caso, nessuno ti racconterà storie farlocche: se sei arrivato a loro –i distributori come Hernandez- è perché sai che stai jineteando a tua volta un buon prodotto che tu stesso spaccerai come autentico e che conosci già che corrisponde alle caratteristiche peculiari di qualità. Questo commercio parallelo, fa felici molti individui: da chi vende a chi compra. Il prezzo medio di una scatola si aggira sui 20-25$ e sono tutti giustificati dal guadagno che, se hai i giusti canali di distribuzione del prodotto, puoi sicuramente realizzare. L’economia sommersa dell’isola somiglia ad una gigantesca borsa nera che si intreccia con il mercato della ricettazione. Si ruba, si vende, si campa. (da www.siporcuba.it)

Mentre fino agli anni 90 si era abituati a fumare sigari correttamente invecchiati e affinati, improvvisamente, il mercato impazzito ha cominciato a offrire sigari freschi, che dico, freschissimi e spesso falsi! Le nuove generazioni di fumatori sono praticamente cresciute nel palato fumando solo sigari cubani freschi, il più delle volte falsi, senza conoscere minimamente qual è lo straordinario vero sapore dei nobilissimi grandi Avana. Acquistare sigari fuori dai negozi autorizzati è molto rischioso. Solo se conoscete molto bene chi vi li vende e siete un buon conoscitore in materia potete azzardarvi a farlo. I sigari più imitati dai falsari sono i più conosciuti: Cohiba, Montecristo, Romeo y Julieta. Se chiedete infatti per strada dei marchi diversi da questi difficilmente potrete trovarli. La scatola dice ben poco. Il logo-marchio “Habanos”.. e il sigillo verde del governo vengono sempre prelevati dai falsari nelle fabbriche o dalle tipografie e posti sulle scatole dei falsi. Infatti nelle tipografie statali i falsari hanno amici compiacenti che li riforniscono di tutto il necessario per vestire la scatola come una originale. Il retro della scatola può dare indicazioni più precise sulla veridicità del prodotto ma anche queste indicazioni vanno prese con il beneficio del dubbio. Aprendo la scatola controllate i sigari. Devono essere di colore lunghezza e larghezza uguale, avere un aspetto vellutato e le foglie che li avvolgono esternamente (capa) non devono presentare delle venature vistose. Guardando il sigaro dalla parte dove si accende (piede) non devono vedersi dei vuoti tra le foglie arrotolate di tabacco che devono essere invece ben compatte. Prendendo poi il sigaro dal “piede” provate a stringerlo un poco facendolo girare tra le dita, se esce del tabacco, il sigaro non è fatto con delle foglie intere ma con della “picadura”, cioè ritagli di scarto del tabacco o è fatto a macchina.fondo scatola
Nel retro della scatola si può notare il timbro a fuoco “Habanos HECHO EN CUBA totalmente a mano” ed un timbro ad inchiostro. Da questo si può risalire alla fabbrica e alla data di produzione. La presenza di questo timbro può dare una certa assicurazione sull’originalità del prodotto.

Per maggiori informazioni sul nuovo sigillo vi rimando a http://www.habanos.com/article.aspx?aid=330

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El bicho

Quando si possiede un umidificatore con una certa quantità di sigari, è bene controllare, con una certa frequenza la temperatura, all’interno dell’humidor, e quindi le condizioni dei sigari. Se i sigari presentano dei forellini con un diametro superiore al millimetro, molto probabilmente, sono stati attaccati dal lasioderma del tabacco detto comunemente bicho. Lasioderma-serricorneIl tanto odiato bicho, Lasioderma serricone, è un coleotterino, di colore brunastro (2/3 mm) che attacca le più disparate sostanze conservate: frutta secca, farina, spezie, tessuti, semi di varie piante ed è particolarmente dannoso quando vive a spese del tabacco, lavorato o grezzo. Le larve scavano gallerie di sezione circolare nei materiali attaccati. Si possono intravedere buchi nel rivestimento o canali lungo l’esterno del sigaro. Prevenire la comparsa dei tarli del tabacco è molto difficile dal momento che le larve di tarlo sono presenti sulle foglie di tabacco ancor prima della fabbricazione del sigaro. Sebbene già da diversi anni i produttori di sigari tentino in tutti i modi di eliminare il tarlo avvalendosi di pesticidi e metodi naturali, è ancora possibile riscontrare la presenza di larve di tarlo in alcuni sigari. Le larve restano in letargo e non sono visibili finché non diventano attive ed iniziano a divorare le foglie del sigaro. Esporre i propri sigari a una temperatura di 26 gradi e ad una percentuale di UR pari a 70% per un periodo di tempo esteso crea le condizioni ideali perché le larve si schiudano. Una volta schiuse, le larve possono raggiungere 3 volte le dimensioni originarie. Come si può rispondere all’attacco dei tarli? cigar-beetleBisogna svuotare completamente l’humidor, pulirlo accuratamente con un panno asciutto e passare accuratamente una aspirapolvere. I sigari apparentemente integri e realizzati completamente a mano devono essere battuti delicatamente su un piano rigido:se vengono via dal piede dei pezzettini di foglia significa che il bicho è passato dal piede e non ha forato la capa, quindi si isolano insieme a quelli forati e devono essere eliminati. Prendete tutti i sigari e metteteli in contenitori ermetici per mantenere invariata la percentuale di umidità. Conservateli nel freezer per 48 ore e poi lasciateli a temperatura ambiente, sempre chiusi nel contenitore ermetico. Una volta riportati a normale temperatura è possibile reinserirli nell’umidificatore. Nelle migliori condizioni il ciclo si conclude in poco più di un mese, diversamente può compiersi in un periodo più lungo.

Per catturare il bicho prima che attacchi il tabacco, e quindi i sigari, esiste una trappola che ha al suo interno, su una pellicola adesiva, un erogatore di ferormone che attira il bicho. La trappola può essere posta sia all’interno dell’humidor che nelle vicinanze dello stesso.

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Elogio della perfezione

Questo week-end l’ho passato con due Cohiba: il Lanceros per una fumata di circa un’ora e mezza, e il Siglo II per una fumata di poco più di un’ora. Perfetti, gusto, evoluzione, combustione tiraggio, manifattura. Sono un miracolo della lavorazione artigianale cubana. Il Lanceros è un sigaro per fumatori più navigati, ma è la fumata con il sigaro più elegante che ho fatto finora. cohiba-banner1Il mio caro amico Stefano, neofita dell’avana, avvezzo in passato a fumare tabacco di tipo Kentucky (vi consiglio di visitare questo bellissimo sito http://www.tabaccokentucky.it/) mi ha detto che il Lanceros, che ha fumato con me questo fine settimana, da lui più volte riacceso, gli ha fatto passare un pomeriggio indimenticabile. Di lui dicono: “un sigaro che vuole tutte le attenzioni solo per sé: un tiraggio leggermente resistente, dopo la prima metà vi è un risveglio di sapori legnosi che predispongono ad un giudizio nettamente positivo”.

Un difetto, i Cohiba costano parecchio ma dato che, come consigliava Francis Bacon “Le ricchezze sono fatte per essere spese”, chi può approfitti di questi prodotti qualitativamente superbi.
Il marchio Cohiba è nato nel 1966. Guadagnando fama rapidamente la registrazione del marchio avviene nel 1969.Il suo nome è molto antico. Nel 1492 i primi abitanti dell’isola di Cuba, conoscevano ed impiegavano la pianta del tabacco. Chiamavano Cohiba il rotolo rustico che fumavano fatto con le foglie di questa solenacea. I primi Cohiba furono confezionati negli anni ’60 quando era Ministro dell’industria del nuovo governo rivoluzionario Ernesto Che Guevara. che-guevara-cohibaLui scelse gli specialisti più promettenti nella produzione dei sigari, come Avelino Lara ed Eduardo Rivero, del Por Larrañaga.
Il tabacco per la produzione del Cohiba è molto speciale. Cresce solo in alcune belle Vegas selezionate nella zona della Vuelta Abajo, nella provincia di Pinar del Río.
Il marchio è stato originariamente riservato solo per l’uso diplomatico. Nel 1982, tre formati di Cohiba sono stati introdotti per il mercato comune: Lanceros, Coronas Especiales e Panatelas. Tre nuovi formati sono stati aggiunti alla linea di produzione  Cohiba nel 1989: Esplendidos, Robustos e  Exquisitos. Questi ultimi sono conosciuti come “La Línea Clasica“. Nel 1992 sono stati aggiunti altri cinque formati con la creazione di quella che è nota come “Linea 1492“. La Linea 1492, così denominata in onore del quinto centenario della scoperta di Cuba da parte di Cristoforo Colombo, comprende i cinque formati denominati Siglo I, Siglo II ,Siglo III, Siglo IV e V che corrispondono ai cinque secoli trascorsi, a cui è stato aggiunto più recentemente (inizio 2003) il Siglo VI. I Cohiba vengono fabbricati nella fabbrica del Laguito (che produce anche i Trinidad). Questa fabbrica ha la reputazione di reclutare i migliori torcedores dell’isola. La qualità dei diversi tabacchi utilizzati viene tenuta sotto controllo nelle diverse fasi della produzione.

Esplendido (vitola Julieta n.2 – Lunghezza 178mm, Diametro 18,65mm);

Lanceros (vitola Laguito n.1 – Lunghezza 192mm, Diametro 15,08mm);

Coronas Especiales (vitola Laguito n.2 – Lunghezza 152mm, Diametro 15,08mm);

Robusto (vitola Robusto – Lunghezza 124mm, Diametro 19,84mm);

Exquisito (vitola Seoane – Lunghezza 126mm, Diametro 13,10mm);

Siglo I (vitola Perla – Lunghezza 102mm, Diametro 15,87mm);

Siglo II (vitola Mareva – Lunghezza 129mm, Diametro 16,67mm);

Siglo III (vitola Corona Grande – Lunghezza 155mm, Diametro 16,67mm);

Siglo IV (vitola Corona Gorda – Lunghezza 143mm, Diametro 18,26mm);

Siglo V (vitola Dalia – Lunghezza 170mm, Diametro 17,07mm);

Siglo VI (vitola Canonazo – Lunghezza 150mm, Diametro 20,64mm);
Che Cohiba fosse la produzione “top” di Habanos era cosa nota a tutti; almeno a detta del produttore, infatti, a questa marca sarebbero destinati anno per anno i migliori raccolti delle migliori piantagioni di Cuba, e le foglie subirebbero la cosiddetta “terza fermentazione” contro le due delle altre marche. Tutti i principali tipi di tabacco – il ligero,il seco e il volado – sono fermentati una terza volta. Le foglie vengono accatastate in piccole botti di legno scuro in armadi, in varie parti della fabbrica. La fermentazione può richiedere fino a 18 mesi a seconda del tabacco. Avelino Lara, direttore della fabbrica, ha detto che questo processo costoso conferisce ai sigari Cohiba raffinatezza e ricercatezza.”La terza fermentazione non è una novità. E ‘il vecchio modo di fare le cose. In questo modo si riduce notevolmente la nicotina e il catrame nel Cohiba … a Cuba diciamo che quelli che fumano i Cohiba non moriranno di cancro, ma coloro che non lo faranno moriranno d’invidia.”

Più recentemente è stata introdotta la linea “Cohiba Maduro 5”che  presenta un invecchiamento “ab origine” di 5 anni per le foglie della “capa” e di 2 anni per quelle del ripieno: SECRETOS, MAGICOS e GENIOS sono i tre formati in commercio. cohiba-maduro-5I sigari Cohiba Behike, prodotti a tiratura limitata sono i più costosi al mondo, poiché sono considerati i migliori del genere e la loro lunga lavorazione e il modo elitario in cui sono venduti ne fanno i più pregiati sul pianeta. Ne vengono prodotti e commercializzati pochissimi esemplari l’anno, tutti elegantemente contenuti in scatole di alto pregio, di legno pregiato, pelli esotiche e raffinate oppure in guscio di tartaruga. L’ultima produzione di questi sigari è andata letteralmente a ruba e le quotazioni di una scatola da 20 pezzi è stata valutata circa 15.000 euro, ovvero 375 euro a sigaro. Queste confezioni erano però più particolari di altre per il fatto che facevano parte di una produzione apposita per celebrare i 40 anni dalla fondazione della società: infatti questi particolari sigari celebrativi sono stati realizzati con un mix di tabacco invecchiato cinque anni, proveniente dalle fattorie dei migliori coltivatori di Pinar del Rio, la regione più pregiata dell’isola di Cuba. Il risultato di questo mix è la fusione tra i due modelli più popolari di Cohiba, i Lanceros e i Siglo VI.

Se volete potete effettuare un tour virtuale della fabbrica del Laguito seguendo il link in basso:

http://www.eduardomconde.com/el_laguito/laguito.html

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Una nota di colore

La foglia più esterna di un sigaro, la capa è come il vestito che avvolge una bellissima donna. Deve essere bello senza macchie, imperfezioni, difetti: il colore deve essere uniforme dalla cima al fondo. Una capa perfetta conferisce al sigaro un valore estetico. Attraverso la sua ispezione i fumatori giudicano la qualità dell’avana.
La foglia da capa deve essere sottile, liscia e senza grosse venature.
Innanzitutto va smentita l’idea che più il sigaro è scuro, più è forte. La capa, che determina il colore, influenza il gusto solo per il 5 – 7%. La finezza della capa non può avere la meglio sul ripieno. Detto questo, la gamma cromatica dei sigari ha una quantità di sfumature pressoché infinita. Esiste comunque una categorizzazione che li divide in 7 colorazioni: Clarisimo, Claro,Colorado Claro, Colorado, Colorado Maduro, Maduro, Oscuro. colorazioni1Un ulteriore lavoro importante viene fatto dagli Escogedor che dividono ulteriormente i sigari dello stesso tipo in una gamma di sei gradazioni all’interno della stessa tonalità, in modo tale che i sigari della stessa scatola abbiano esattamente la stessa colorazione.
A volte ispezionando i sigari risultano evidenti delle piccole macchioline verdi dette più tecnicamente imperfezioni cromatiche. Sono dovute ad un processo di cura delle foglie di tabacco anomalo. Il processo di cura del tabacco dura solitamente da 40 a 50 giorni. Fino a quando il processo di cura non è terminato le foglie non si devono e non possono essere bagnate. Durante il processo di cura le foglie perdono il colore originario verde. Alle volte può capitare che per fattori ambientali o per una certa premura il processo di cura viene completato un po’ prima ed allora avremo qualche macchiolina verde. La presenza di queste imperfezioni non compromette comunque alcun aspetto legato all’organolettica del sigaro. Da un po’ di tempo a questa parte il processo di cura avviene artificialmente (non per tutta la produzione) in ambienti a temperatura ed umidità controllati.

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Un sabato con il cacciatore

Ieri 25 Aprile, dopo un buon pranzo di pesce accompagnato da una bottiglia di vino bianco siciliano di ottima annata della ditta Planeta denominato “La segreta” nel Ristorante del Lungomare di Ostia (Roma) “La Capannina” gestito sapientemente dal signor Pasquale ho dato fuoco alle foglie di un sigaro di Romeo j Julieta nel formato Casadores. Definito da qualcuno la “pecora nera” di questa casa, è un puros ben costruito con una capa uniforme e priva di imperfezioni, colorado maduro. Il formato di questo sigaro è il corona grande, 162x 17.46mm con un ring 44. Come tutti i sigari fumati dal nostro gruppo è fatto rigorosamente a mano. Secondo molti il sigaro più forte della produzione corrente, titolo precedentemente detenuto da La Escepcíon Cazadores Miramor prodotto con scarsa continuità fino al 1987. Come dal nome che in spagnolo indica appunto “Cacciatore”, lascia intuire la sua attitudine di sigaro da esterno e pensato per affinamento a lungo termine (raccomandati almeno 5 anni). Da giovane questo sigaro si presenta aspro e tannico, apprezzato pertanto da vecchi fumatori esperti. L’esemplare fumato, di una partita del Luglio 2008, ha mostrato inizialmente una povertà di aromi, nonostante la forza della fumata, a tratti ruvida, per migliorare dopo il primo terzo passando dal piccante al muschiato, dal terroso al cuoiato.ryj_cazadores L’evoluzione del sigaro è risultata brusca e lunatica con una variazione netta e una scarsa progressione che mi hanno fatto pensare di degustare due sigari diversi durante la stessa fumata. Nonostante tutto un buon rapporto qualità prezzo; proveremo a conservare qualche esemplare per un tempo più lungo. Consigliato ai fumatori di sigaro Toscano che vogliono traghettare le loro abitudini verso i prodotti dell’isola più grande dei Caraibi.

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