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Abbiamo fumato questo aristocratico

Un periodo tremendo…impegni su impegni. Con un leggero ritardo vi raccontiamo anche questo.

Il nome Romeo y Julieta, creato come marca di sigari nel 1875, trae le sue origini dall’opera letteraria avente lo stesso nome dello scrittore inglese William Shakespeare. La marca è diventata rinomata a livello internazionale nei primi anni del XIX secolo, dopo che Don Pepin Fernandez fu uno dei primi a riconoscere l’importanza delle anillas come fattore del successo. Viene calcolato che, nella storia d questa marca, siano state utilizzate fino a 20,000 fascette diverse, molte delle quali personalizzate. Romeo y Julieta Duke è il sigaro più grande delle edizioni limitate del 2009. Si tratta di un robusto 5,5 x 54, leggermente più corto del Montecristo Sublimes. Un vero “DUCA” questo sigaro, elegante nella sua impeccabile manifattura che fa presagire una fumata all’altezza della sua nobile marca, che conta molti adepti tra i fumatori storici di Habanos.  Questa non è la prima edizione limitata della marca. Romeo y Julieta ne ha prodotte 7, compreso questo. Non possiamo dire nulla sulle release precedenti, ma la più recente, di cui abbiamo già parlato in precedenza, l’Escudo sembra essere un sigaro abbastanza coerente, in termini di sapore e di costruzione. romeo-y-julieta-dukeIl “DUCA” presenta un lucido involucro marrone con macchie d’acqua e numerose venature. L’odore acre, intenso sembra essere diventato uno standard di alta qualità per qualsiasi cubano. Il sigaro è ben confezionato, senza punti deboli. Fumo speziato, sapore di legno di cedro, formicolio piacevole nella parte posteriore della gola. Scarsa l’evoluzione fino alla fine del secondo terzo; da questo momento si aggiunge l’aroma di cuoio. Proprio al termine emerge anche un leggero sapore di ammoniaca; questo indica che, per il sigaro potrebbe essere necessario qualche anno di ulteriore affinamento. Una vitola ben strutturata che non prevarica mai per potenza in quanto tende a distribuire la forza uniformemente lungo tutta la fumata. Un Habano appagante che dona una lunga persistenza, come a voler lasciare un piacevole ricordo di un incontro speciale. Un sigaro, insomma, da conservare caramente nel proprio humidor.

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Anillas e dintorni

 

L’anilla è l’anello di carta che avvolge il sigaro, e serve a  differenziare i marchi. E’ anche conosciuto come  vitolas (erroneamente perché questa è il formato del puro). Ma le anillas  sono molto di più. 
Ogni anilla è un’opera d’arte che dimostra l’intenzione e il desiderio di  durare nel tempo. Gli artisti mettono in esse le loro migliori idee, con una vasta  gamma di colori, come l’oro, che ha immortalato il personaggio storico Simón Bolívar. vitofilia
Qualcuno asserisce che in origine le anillas venissero utilizzate per evitare di macchiare i guanti fumando il sigaro.  Realmente comparvero nel XVIII secolo per coprire il piccolo filo con il quale si chiudevano le capas dei sigari. 
Alcuni fumatori si preoccupano se rimuovere o meno l’anilla prima di fumare. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che questa preoccupazione è irrilevante , ma avvertono che se si desidera rimuoverla si deve aspettare che il sigaro sia caldo per non danneggiare la capa a cui potrebbe essere attaccata da una piccola quantità di colla vegetale. 
vitofilia1Alcuni fumatori credono che l’anilla sia il punto in cui smettere di  fumare il sigaro. Indipendentemente da queste sfumature, che sono alla fine relative ai gusti personali di ciascun fumatore, questi pezzi, emblematici della produzione tabacalera hanno dato luogo ad una forma di collezionismo che in questo caso è denominato “vitofilia”.

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