…Quando infatti, invitato da parenti, bevvi senza pensarci dopo pranzo una tazza di caffè nero e fumai un sigaro avana, fui colto all’improvviso da vertigini e da batticuore. Il mio corpo ed i miei nervi, dopo tanti mesi di surrogati, non erano più resistenti al caffè ed al tabacco genuino; anche il fisico doveva, dopo essere andato contro natura per la guerra, riadattarsi alla naturalezza della pace. Da «Il mondo di ieri. Ricordi di un Europeo», Milano 1979, pp. 205 ss.
Cosa gli è successo. Gli è successo quello che succede un po’ a tutti noi quando fumiamo sigari e siamo ancora dei neofiti. Oppure, quando, amatori, ma non esperti, fumiamo avidamente nel tentativo di bruciare fino all’ultimo millimetro il nostro puros in un momento in cui abbiamo poco tempo per terminare il rito del “fumo lento”. Ed è quello che è successo al nostro amico Cicco dopo un magnifico pranzo a Sorrento al Ristorante “zì Antonio” in una soleggiata giornata di inizio primavera, quando l’incontro tra una bottiglia di ottimo limoncello e un “Siglo I” di Cohiba gli è risultata fatale.
La nicotina è un composto organico, un alcaloide naturalmente presente nella pianta del tabacco. Sebbene si trovi in tutte le parti della pianta, è particolarmente concentrata nelle foglie, di cui costituisce circa lo 0.3 – 5% del peso secco. In piccole dosi, la nicotina ha un effetto stimolante; aumenta l’attività, l’attenzione e la memoria. Aumenta inoltre il battito cardiaco, la pressione sanguigna e riduce l’appetito. In dosi elevate provoca nausea e vomito. Oltre a ciò, la nicotina aumenta il livello di dopamina nei circuiti cerebrali del piacere. Studi hanno dimostrato che il fumo di tabacco inibisce la monoammina ossidasi (MAO), responsabile della degradazione nel cervello dei neurotrasmettitori monoamminergici, tra cui la dopamina e questo genera una sensazione di piacere.
Un altro elemento importante, che può modificare gli effetti del nostro puros sull’organismo sono le microfermentazioni. Durante i periodi caldi od in presenza di temperature superiori ai 23°C all’interno dei box/cabinet si scateneranno delle microfermentazioni dovute al calore ed al tasso di umidità dei sigari. Quanto più alti saranno i tassi di umidità e calore, tanto più violente saranno le microfermentazioni che rilasceranno ammoniaca. L’ammoniaca è altamente volatile ed in presenza di buona ventilazione abbandonerà i sigari in un periodo che varia tra gli 8 mesi ed i 3 anni. L’ammoniaca copre gli aromi ed i sapori del tabacco e se presente in eccesso può dare malessere. Come ci si deve regolare. Una polverina bianca è il risultato della microfermentazione subita dal sigaro. Se passando delicatamente le dita notate che va via immediatamente ed è quindi secca, la microfermentazione è ultimata. Se in caso contrario la troverete umida e in qualche modo aderente alla capa, significa che la microfermentazione è ancora in atto. Non fumate il sigaro durante questo periodo aspettate almeno 10 giorni e riprovate. Il sigaro si sta “legando”armonizzandosi e sta maturando. Meraviglioso.
In sintesi: fumiamo lentamente, mai avidamente, in questo modo i livelli di nicotina nel sangue non saranno mai tanto elevati da dare un capogiro. Nove mesi di affinamento per i sigari con poco ligero, denominati soavi ed un minimo di dodici mesi per i sigari forti e corposi. I tempi che ho indicato sono tempi minimi. In questo modo eviteremo la presenza di ammoniaca tra le foglie del nostro avana.
E non ultimo, i neofiti dovrebbero iniziare fumando sigari leggeri e in formati medi o piccoli in modo da permettere all’organismo un adattamento.
Se non vengono rispettate queste semplici regole, l’incontro fatale con un puros potrebbe interrompere una carriera di fumatore prima ancora che sia iniziata, come è successo al nostro amico qualche tempo fa.
Questo articolo lo voglio dedicare a Valeria e a Giada le figlie, ormai accertate ecograficamente, dei miei due amici di fumata, con la certezza che, belle come il sole dell’Avana, faranno girare la testa a tutti gli uomini che le vedranno passare, come il più suntuoso dei sigari della Vuelta Abajo in barba a quei gelosoni dei papà. Auguri ragazzi!